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Vetrine e muri imbrattati, sporcato il senso della manifestazione

Oltre le ragioni, oltre ogni diritto, oltre ogni protesta. I raid vandalici che hanno caratterizzato il corteo studentesco non hanno giustificazione. In tutte le strade in cui i manifestanti sono passati hanno lasciato il segno imbrattando i muri e progettando veri e propri blitz contro banche, poste e negozi.

Presi di mira i marchi internazionali a cominciare dal Mc Donald della Darsena dove oltre al lancio di uova e pomodori sono state sporcate le vetrine con bombolette e pittura. Stessa sorte per il negozio Zara di via Orefici e poi per la sede delle Poste di Cordusio, dell’Enel e di una gioielleria di via Mazzini.

I responsabili, molto probabilmente minorenni, hanno agito col volto travisato ma per la Digos non sarà difficile identificarli sia per le tante telecamere presenti lungo il percorso sia per le immagini e le foto rimbalzate sui social e sui media.

Azioni che nulla hanno a che vedere con le ragioni di una protesta che può anche essere discussa e che può trovare delle soluzioni, che non sono certamente quelle mostrate da questo gruppetto di facinorosi. Lo spirito degli studenti e dei manifestanti era per fortuna tutt’altro e il senso della giornata rimane.

La parte sana dei tanti studenti però non può non condannare pesantemente quanto accaduto prendendone le distante e ribadendo nelle sedi opportune le loro ragioni.

Pitture e bombolette hanno sporcato muri e vetrine ma soprattutto il vero messaggio che i manifestanti hanno voluto lanciare.

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