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Quale futuro per l'ex Cie di via Corelli? Sala: "Non sarà centro di detenzione per migranti"

Manifestazione dei collettivi contro la riapertura come Centro di permanenza per il rimpatrio

L'ex centro di identificazione e di espulsione di via Corelli a Milano "non diventerà un centro di detenzione" per migranti. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dialogando con i cittadini del quartiere periferico di Lambrate nel corso di una colazione sabato 12 ottobre.

Nel pomeriggio, poi, sul posto hanno protestato i centri sociali e gli attivisti dei collettivi milanesi proprio contro i "Cpr", "Centri di permanenza per il rimpatrio". E' stata organizzata una manifestazione che ha visto centinaia di partecipanti con la confederazione unitaria di base, studenti, la Banda degli ottoni, varie sigle di contestazione, il comitato pro Palestina e la comunità curda di Milano.

"Negli attuali scenari politici è destinato a tornare ad essere - spiegano i giovani della rete "No Cpr -, con il nuove nome di “CPR”, un luogo di tortura, umiliazione e privazione della libertà personale di soggetti colpevoli solo di non avere un documento; un ulteriore porto franco dai diritti fondamentali, inaccessibile ad ogni verifica del rispetto delle garanzie minime di tutela della dignità umana: il terribile monito di quello cui può condurre l’indifferenza, quando, per noncuranza o eccessiva fiducia nella solidità dell’ordinamento democratico, o di chi si vende come suo paladino, si trascurano tanti e così allarmanti segnali, di chiusura, controllo, e repressione.

"Domenica incontrerò l'ex assessore alle Politiche sociali del Comune ed eurodeputato, Pierfrancesco Majorino e l'attuale assessore, Gabriele Rabaiotti per capire un po' cosa possiamo fare. Non ho ancora la soluzione ma certamente è qualcosa su cui dobbiamo intervenire perché è un tema anche simbolicamente importante per la città", ha proseguito il sindaco Sala rispondendo ai cittadini. Majorino ha sempre parlato di via Corelli come un centro che dovrebbe ospitare i senzatetto e le persone in emergenza abitativa della città.

Sardone (Lega): "Sindaco allineato con anarchici e comunisti"

“Ascoltando le parole di Sala sul Cpr di via Corelli, che persino il ministro Lamorgese ha confermato di voler portare avanti, si ha sempre più l’impressione che il sindaco sia allineato agli anarchici e ai comunisti che oggi sono scesi in piazza per protestare: vogliono continuare ad accogliere e mantenere clandestini che non hanno alcun diritto di stare nel nostro paese”, attacca, sul fronte opposto, Silvia Sardone, consigliere comunale ed europarlamentare della Lega. “Sala addirittura ha detto che incontrerà l’ex assessore Majorino per capire cosa si può fare per evitare che in via Corelli sorga un centro per i rimpatri, proprio non ci possono pensare di rispedire al loro paese i tanti clandestini che a causa della sinistra hanno riempito piazza e parchi di Milano spesso commettendo crimini. Secondo la sinistra gli spacciatori senza documenti che bivaccano in stazione Centrale o i tanti extracomunitari che occupano abusivamente edificio dismessi vanno coccolati non rimpatriati: un’ideologia pericolosa che ovviamente si ripercuote sui cittadini milanesi. Se il Cpr venisse di via Corelli venisse bloccato saremmo di fronte all’ennesima forzatura immigrazionista di una giunta sempre più anti-italiana”, prosegue.

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