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Milano, tensione a palazzo Marino: scontri tra Casapound e centri sociali, la polizia carica

Urla, volantini e insulti prima. Spintoni, una sorta di caccia all’uomo e qualche manganellata, poi. 

Attimi di tensione giovedì pomeriggio a palazzo Marino. La sede del comune di Milano è infatti diventata, per pura coincidenza, il ring di uno scontro tra esponenti dell'organizzazione di estrema destra Casapound e attivisti del movimento “Nessuna persona è illegale”. 

Gli scontri in piazza della Scala

I manifestanti di Casapound erano a palazzo Marino dopo aver improvvisato un blitz in consiglio comunale - tra volantini e qualche saluto romano - per chiedere le dimissioni del sindaco Beppe Sala per il suo coinvolgimento nell'inchiesta sui fondi Expo. I centri sociali, invece, stavano manifestando in piazza della Scala - sorvegliati a vista dalla polizia - per chiedere residenza e diritti per tutti gli abitanti dei quartieri popolari milanesi. 

Quando una delegazione, autorizzata, di “Nessuna persona è illegale” è entrata in comune per essere ricevuta è avvenuto l’incontro con i “rivali” di Casapound. In un attimo, l’atmosfera è diventata bollente e i due schieramenti hanno iniziato a fronteggiarsi, divisi soltanto dal tempestivo intervento della polizia locale. All'esterno, in piazza della Scala, il confronto si è trasformato invece in veri e propri scontri ed è intervenuta la celere con qualche carica, rivolta soprattutto agli "antagonisti". 

A quel punto, i rappresentanti dei centri sociali sono stati bloccati all’esterno - dove, contenuti da un cordone di polizia in assetto antisommossa, hanno intonato "Bella Ciao" - e gli esponenti di Casapound sono stati scortati e accompagnati dentro palazzo Marino. 

Scontri in piazza della Scala: due feriti

Sono stati i diretti interessati, poi, a raccontare la loro versione dei fatti, evidentemente discordante. “All’uscita del consiglio comunale - le parole di Casapound Milano - un gruppo di antifascisti staccatosi dal gruppo che protestava fuori ha tentato l’aggressione, senza riuscire nell’intento”. 

Di aggressione subita parlano invece gli esponenti di “Nessuna persona è illegale”. “La nostra delegazione, invitata dal Capo di Gabinetto del sindaco per illustrare i contenuti del presidio di richiesta della residenza, è stata aggredita fisicamente da un gruppo di almeno venti militanti neofascisti incredibilmente presenti nel medesimo corridoio. Due membri della delegazione sono stati seriamente colpiti e uno di oltre sessanta anni è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso. Una provocazione di gravità inaudita - hanno denunciato i ragazzi -, fatta per spostare l’attenzione dal tema della residenza”. 

“La piazza meticcia, composta da bambini, famiglie, giovani e richiedenti asilo, ha resistito all’aggressione - la versione di Npi - ribadendo con determinazione che a Milano non c’è spazio per l’odio e l’intolleranza espressi da fascisti e razzisti di ogni genere”. 

Il blitz di Casapound a Palazzo Marino

Già prima degli scontri, però, proprio all’interno dell’aula comunale, la tensione era già salita alle stelle. Al momento del blitz di Casapound, infatti, gli agenti della polizia locale hanno cercato di fermare i manifestanti e qualche consigliere - Paolo Limonta su tutti - si è scagliato contro gli esponenti del movimento al grido di “Fascisti”.

“Sono intervenuto andando verso di loro e gli ho ricordato, non proprio sottovoce, che i fascisti qua dentro non possono entrare e non hanno alcun diritto di parola - ha raccontato lui stesso -. Non starò mai zitto su questo. Milano è antifascista e lo sarà sempre”. 

Le polemiche per il blitz di Casapound

Abbastanza chiaro anche il pensiero dell’assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino. “Già Beppe mi piaceva come Sindaco - ha scritto subito dopo il blitz in consiglio -. Da oggi che lo hanno contestato quattro pirla di Casa Pound ancora di più”.

“Se entrano in consiglio comunale fra il pubblico 15 persone rasate è molto probabile che siano di Casapound piuttosto che dell'associazione calvi. Quando iniziano a urlare e ad offendere i consiglieri urlandogli delinquenti e schiavi e altre cose simili, vanno mandate fuori magari non in tempi biblici - ha attaccato Mirko Mazzali, delegato periferie per il sindaco Beppe Sala -. Fare incrociare Casapound con manifestanti della parte politica apposta, che stavano entrando autorizzati in delegazione a Palazzo Marino, non mi pare essere una buona idea”.

“Fare cariche fuori contro coloro che stavano facendo un presidio autorizzato, per proteggere quelli che avevano fatto quella gazzarra in Consiglio - ha concluso - non sta né in cielo né in terra. Si poteva fare meglio, anche con facilità peraltro.

Nelle immagini il racconto di tutti i momenti di tensione: l’irruzione di Casapound in consiglio, la bagarre nel cortile di Palazzo Marino e gli scontri in piazza della Scala. 

Ph: I manifestanti di "Nessuna persona è illegale"

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