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Giovedì, 25 Aprile 2024
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E' nata Workher, la piattaforma dedicata a donne e lavoro

WorkHer nasce dal desiderio di far incontrare donne e lavoro in tutta Italia. Raddoppiare l'occupazione femminile e anche aumentare il Pil nel nostro Paese. Un progetto innovativo nato dalle esperienze di Piano C - coworking - e Network Comunicazione - agenzia con alto expertise in contenuti e format multimediali.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Quasi 400 donne registrate in poco più di una settimana dal lancio, un video diventato subito virale su tutte le piattaforme social ( 10milionidiworkher/), una campagna che rivendica #10milionidiworkHer e #piùdonneallavoro. È l'esordio, entusiasmante, del nuovo portale workher.it, online dal 4 maggio scorso.

Un lancio, che racconta di una sfida importante: 10 milioni di donne in più al lavoro in Italia. Dieci milioni, infatti, è il numero delle donne che potrebbero ancora lavorare nel nostro Paese (9,3 milioni di donne lavorano in Italia, corrispondenti al 46% del totale, dati Istat 2014).

WorkHer nasce da un'idea di Piano C, il coworking che propone modelli organizzativi innovativi (anche) per le donne, Network Comunicazione, agenzia milanese specializzata in contenuti e format multimediali, e con il sostegno di Intesa Sanpaolo, con l'ambizioso obiettivo di aiutare a raggiungere la piena occupazione femminile. La presenza femminile nel lavoro nel nostro Paese è infatti tra le più basse d'Europa, dove la media dell'occupazione femminile supera il 60%, e l'Italia si posiziona tra gli ultimi posti al mondo per partecipazione socio-economica delle donne (114° posto su 142, dato del World Economic Forum, Rapporto 2014).

Una vera occasione sprecata, se si pensa che, secondo un recentissimo studio del Fondo Monetario Internazionale, la "disparità economica di genere" causa oggi in Italia una perdita di PIL del 15%, mettendola tra i Paesi in cui questa perdita è maggiore nel mondo (fonte: "Fair Play: More Equal Laws Boost Female Labor Force Participation", FMI Febbraio 2015). "Con Piano C, in questi anni ci siamo trovate a raccogliere tanti strumenti utili: siamo un osservatorio su contenuti importanti su donne e lavoro, intercettiamo donne interessanti e pronte a cui a volte manca proprio pochissimo per rientrare nel mondo del lavoro. Per questo crediamo in workHer: per portare online le dinamiche virtuose che viviamo ogni giorno nella nostra community, insieme ad altre persone tutto è possibile", spiega Riccarda Zezza, presidente dell'associazione Piano C. Per questo è nata workHer: una rete per trovare contatti e progetti reali, ma anche un innovativo sistema di formazione e informazione ritagliato su misura per ogni donna grazie a uno strumento esclusivo di autovalutazione professionale, L'EST (Esplora, Scegli, Trasforma). Sviluppato per workHer su attitudini e aspettative femminili da un team di psicologhe del lavoro e sociologhe dell'Università Cattolica di Milano, il test rivela in modo immediato dove si è e dove si vuole andare professionalmente, mettendo in luce punti di forza e di debolezza della nostra identità lavorativa.

"Le donne che cercano di inserirsi o reinseririsi nel mondo del lavoro" spiega Silvia Brena, Ceo di Network Comunicazione, "hanno di solito tre grandi difficoltà, che rischiano di diventare tre fortissimi impedimenti: un deficit di informazioni e di strumenti adeguati alle odierne logiche del mercato del lavoro, una mancanza di visibilità e di contatti e soprattutto l'impossibilità di collegarsi a una rete di supporto. Con workHer intendiamo offrire alle nostre utenti un percorso formativo e informativo e soprattutto una rete di contatti con professioniste e manager, con associazioni imprenditoriali e di categoria". Fondamentali, infatti, sono le reti e la visibilità cui workHer dà accesso. Perché workHer è anche una vetrina virtuale che consente alle donne di affacciarsi direttamente sul mercato: una vetrina, utile per la donna che cerca lavoro, per la libera professionista e l'imprenditrice che vogliono offrire servizi e prodotti, e per la startupper. Ma workHer è anche un percorso formativo, che permette di accedere rapidamente a strumenti utili, aggiornamenti, notizie e sportelli professionali. Infine, la piattaforma dà la possibilità alle sue utenti di interagire con Mentor e Contributor affermate e conosciute.

Le prime, professioniste ben inserite nel mondo del lavoro, metteranno a disposizione delle workHer conoscenze ed esperienza acquisiti sul campo, in un rapporto 1 a 1 con le iscritte che ne faranno richiesta. Le seconde, esperte o appassionate dei temi di workHer, terranno aggiornato il network con i loro approfondimenti. Senza dimenticare quelle figure professionali, quali le coach e le esperte in discipline diverse, in grado di fornire alle utenti consigli e supporto di base, grazie a sportelli dedicati e tutorial di immediato utilizzo per avviare e migliorare il proprio progetto, aprire una partita Iva, redigere un business plan.

Oltre al sostegno di Intesa Sanpaolo, che ha creduto fin dall'inizio nell'iniziativa, oggi workHer vanta al sua fianco anche la presenza di Monster, Assolombarda, Women for Expo, Professional Women Association, Acta e la media partnership del blog del Corriere della Sera La27esimaOra. "In Intesa Sanpaolo la presenza femminile è molto significativa, specialmente nelle attività di filiale, quelle più a contatto con l'economia reale delle famiglie e delle imprese sul territorio." Afferma Vittorio Meloni, Direttore Centrale Relazioni Esterne di Intesa Sanpaolo. "L'empatia e la capacità relazionale tipica delle donne, unita alle necessarie competenze professionali nei ruoli assegnati, le rendono un'insostituibile ricchezza per l'azienda. E' quindi importante offrire loro uno strumento di supporto facile ed efficace per l'ingresso o il reinserimento nel mondo del lavoro. Metteremo a disposizione di "workHer" anche la voce e l'esperienza di alcune nostre colleghe che rivestono ruoli importanti e che potranno contribuire con le proprie competenze allo sviluppo di questo nuovo progetto di lavoro al femminile."

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