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May Day Parade, cortei e ambulanze De Corato: “E' stato un rave”

Manifestazione sul diritto al lavoro, ieri a Milano. In 30mila hanno sfilato nel centro storico. Ma in serata, boom di richieste al 118: in molti avevano abusato di alcol e droga. Attivato il piano grandi affluenze al Policlinico

La crisi sta colpendo più del 2009. Con queste parole i sindacati, sabato, si sono alternati sul palco della manifestazione in occasione del primo maggio. Ma il May day Parade, circa 30mila presenze, non ha mancato di suscitare polemiche.

In serata, una quindicina di ambulanze sono intervenute nell'area del Castello Sforzesco: diverse decine di persone sono state soccorse dopo aver abusato di alcol e droga - prevalentemente marjiuana, riferiscono i sanitari - e sono stati trasportati al Policlinico, dove è stato attivato il piano per le grandi affluenze.

May day 2010 - Foto di Simone De Amicis



Al May day Parade si è affrontato soprattutto il tema della crisi: il taglio ai posti di lavoro, insieme alle morti bianche e allo sfruttamento della manodopera migrante sono stati il cavallo di battaglia dei sindacati confederali in marcia il primo maggio.

Ma gli incidenti di percorso dovuti soprattutto alla presenza di balordi, ha spinto il vicesindaco De Corato a bollare la manifestazione come una specie di "rave pary": "Ma quale allegro corteo di San Precario! Quello di sabato - ha affermato in una nota De Corato - è stato un vero rave party itinerante nel centro, con tanto di ubriachi, drogati e imbrattatori all'opera, uno dei quali già denunciato dai vigili".

Un uomo che stava cercando di avvicinarsi al palco delle autorità è stato fermato in tempo dalla polizia locale. Si tratta di M.A. 46 anni di Rozzano, avvolte in un cappello, nascondeva un paio di cesoie con lame da 35 cm. Ai vigili ha dichiarato di essere un agente delle Forze dell'ordine, esibendo un falso tesserino della Polizia, e di voler salire sul palco.



I danni causati dal passaggio del corteo sono stati stimati in diverse centinaia di migliaia di euro. "Sono state necessarie - ha concluso De Corato - 300 ore di lavoro ai 40 operatori Amsa impegnati tutta la notte per restituire il decoro alle aree di passaggio del corteo. Un vero scempio della città, tra i peggiori che si ricordino".

E il vicesindaco non ha mancato di ricordare come lo scenario di disordini sarebbe stato più critico se i negozi fossero stati aperti. Palazzo Marino - dopo essersi detto possibilista sull'apertura straordinaria degli esercizi - aveva optato per il "no", suscitando polemiche. In altre città d'Italia, infatti, anche per aiutare ad uscire dalla crisi e stimolare lo shopping, i negozi sono rimasti aperti anche il 1 maggio.

May Day Parade: i danni

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