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Sabato, 20 Aprile 2024
Quarto Oggiaro Quarto Oggiaro / Via Sebastiano Satta

Preso il killer di Quarto Oggiaro: ha ucciso per vendetta

Identificato il killer del fratello del boss, ucciso in una sparatoria domenica sera. Il movente del delitto è risultato la vendetta personale: arrestato un uomo sulla 50ina. Collaborazione per le indagini da parte di tutto il quartiere

E' stato identificato alla fine l’uomo che domenica intorno alle 21,30 è entrato nel bar “Quinto V” di Quarto Oggiaro e ha sparato uccidendo Francesco Crisafulli e ferendo tre uomini, uno in condizioni gravi.

Nonostante la parentela della vittima con diversi boss della zona, gli inquirenti hanno arrestato un uomo estraneo a questo tipo di giri, sulla 50ina, che avrebbe agito per vendetta personale, per uno sgarro fattogli dallo stesso Crisafulli. Il nome dell’assassino non è stato però reso noto.

Il modus operandi della sparatoria ha fin dall’inizio portato la squadra mobile ad escludere il delitto per mafia: troppo poco precisi i colpi e il killer era a volto scoperto.

Stupore tra gli agenti anche per la collaborazione ricevuta dagli abitanti del quartiere, che da anni fanno i conti con realtà mafiose come la ‘ndrangheta.

Aggiornato ore 9,05 del 26 maggio

Uno dei tre feriti della sparatoria di ieri sera, il più grave, è ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Niguarda, dopo essere stato raggiunto da un colpo al torace. Gli altri due feriti, sono invece stati ricoverati per ferite lievi rispettivamente al Sacco e San Carlo, ma non sono in pericolo di vita.

Il proseguimento delle indagini ha confermato che almeno un killer ha sparato, anche se non si esclude la presenza di un complice. Francesco Crisafulli, vittima predestinata dell’agguato e unico deceduto, è stato raggiunto da almeno 4 colpi di arma da fuoco, alcuni addirittura al volto. Per ora quindi, a carico di ignoti, i reati ravvisati dagli inquirenti sono omicidio premeditato, tentato omicidio e lesioni. Da una prima ricostruzione sembra infatti che un uomo di 50 anni a volto scoperto, sia entrato nel bar e abbia cominciato a sparare all'impazzata, almeno 8 colpi. Una volta finito il lavoro, sarebbe poi uscito dal locale e fuggito a piedi.

La vittima apparteneva al clan Crisafulli, stabilitosi a Quarto Oggiaro durante gli anni 70 e 80 del Novecento, e che controlla nel quartiere il traffico di droga. Il clan era stato smantellato una prima volta nel 1994, grazie all’operazione “Terra Bruciata”.

Aggiornato alle 14,30 del 25 maggio


Ieri sera intorno alle 21,30 in un bar di Quarto Oggiaro tra via Satta e Via Pascarella è avvenuta una sparatoria, nella quale è stato ucciso un uomo e ne sono stati feriti altri tre, di cui uno in modo grave. Il morto, dopo i primi accertamenti, è risultato essere Francesco Crisafulli. L’uomo, appena uscito di galera, è il fratello di Biagio, detto “il Dentino”, uno dei boss della mafia di Quarto Oggiaro.

Il tutto è successo ieri sera nello spazio di pochi minuti. Tre uomini erano seduti ad un tavolo del bar e uno invece era in piedi intento a giocare alle macchinette del videopoker. Secondo le testimonianze nel locale sarebbe entrato un altro uomo, solo, che ha tirato fuori una pistola e ha cominciato a sparare in direzione dei tre seduti al tavolo. Gli uomini hanno tentato la fuga all’esterno del locale, ma Crisafulli è stato raggiunto da diversi colpi, anche al viso e si è accasciato: è morto in ambulanza durante il trasporto a Bollate.

Gli altri tre uomini, i due al tavolo con lui e l'albanese in piedi, sono stati feriti in modo più o meno grave: uno gravissimo ricoverato a Niguarda, uno ferito al gomito si trova ora al Sacco. Ferito lievemente al ginocchio l'albanese che si trovava vicino al video poker, e che secondo i rilievi è totalmente estraneo alla vicenda.

La pista più probabile per gli inquirenti è quella del regolamento dei conti, date le lotte per il controllo del narcotraffico avvenute di recente nella zona. Proprio in tema di criminalità organizzata, oggi in Consiglio Comunale è previsto il voto di richiesta del centro destra per l’annullamento della Commissione Antimafia, istituita di recente nel capoluogo lombardo.
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