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Baggio Baggio / Via Pompeo Marchesi

Con il primo caldo tornano i nuotatori al Parco delle Cave, ma è vietato

Acqua molto fredda: c'è il rischio reale di congestioni e crampi muscolari. Nuotare può essere un pericolo mortale, ecco perché

Si alzano le temperature e arriva, come ogni anno, la voglia di rinfrescarsi negli specchi d'acqua della città. Succede - sempre - anche al Parco delle Cave, periferia ovest di Milano, dove appunto le cave trasformate in laghetti diventano luogo "prediletto" per una nuotata. Ma sarebbe vietato, e non per capriccio ma perché si tratta di una pratica ad alto rischio.

I cartelli di divieto balneazione, a fianco delle cave ci sono, e sono multilingue. Impossibile non vederli, non leggerli, non comprenderli. Dunque chi nuota nelle cave lo fa consapevole dei rischi, o quantomeno del fatto che sussiste un rischio. Forse quello che manca è specificare bene di che rischio si tratta.

Qualcuno infatti potrebbe pensare che, essendo acqua stagnante, la precauzione sia eccessiva. Nient'affatto. Ci viene in aiuto Gianni Bianchi, noto frequentatore del parco e animatore della Cascina Linterno, che su Facebook spiega esattamente come stiano le cose e quale sia la pericolosità del bagno nelle cave.

«Non è uno stagno vero e proprio - scrive Bianchi - ma una cava profonda, in alcuni punti, anche 15-20 metri ed alimentata, in gran parte, dalla falda acquifera. La temperatura dell'acqua in media e bassa profondità è di circa 10 gradi. La temperatura in superficie può elevarsi di qualche grado grazie all'irraggiamento solare».

La bassa temperatura è dunque l'elemento principale di pericolosità del bagno nella cava. Ma perché? «In pochi decimetri - prosegue Bianchi - lo sbalzo di temperatura può essere notevole e quindi causare congestioni e pericolosissimi crampi muscolari». Crampi e congestioni che potrebbero rendere impossibile al nuotatore riemergere e raggiungere la riva. Ma non solo: «Non va sottovalutata l'ipotermia o addirittura il principio di assideramento (e congestione) all'uscita dalle acque in questa stagione ancora non popriamente 'calda'», scrive ancora Bianchi. 

E non è finita. Il fondo della cava è pieno di materiale di ogni tipo, anche carcasse di automobili, e questo rende difficoltoso il recupero di qualcuno che, malauguratamente, ha bisogno di soccorso. Per gli stessi motivi è sconsigliato a chiunque non sia un professionista di aiutare chi è in difficoltà in acqua: «Rischierebbe di fare la stessa fine», specifica Bianchi. 

Insomma, il bagno rinfrescante nelle cave può essere letale. Il divieto non è un capriccio né, come qualcuno pensa, dovuto al fatto che il comune di Milano non si può permettere di posizionare qualcuno a controllare a mo' di "bagnino". E' invece una cosa seria, da non sottovalutare. 

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