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Chili di hashish e cocaina nascosti in macchina: arrestato "specialista"

Comprava all'ingrosso e rivendeva nel quartiere Barona. Stesso modus operandi che l'aveva portato all'arresto già nel 2011

Comprava droga all'ingrosso e poi la rivendeva nel dettaglio nel quartiere della Barona, occupandosi lui stesso in prima persona dello smercio anche se gli investigatori ritengono che, in quest'attività, qualcuno lo aiutasse almeno saltuariamente. Noto alla giustizia, l'uomo - un 39enne - è stato arrestato il 21 luglio in mattinata, in seguito alla perquisizione a cui lo hanno sottoposto gli agenti del commissariato Ticinese capitanati da Antonino D'Ambrosio.

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Gli agenti, bussando alla sua porta, sapevano con chi avevano a che fare. Rachid El Bouazzaoui, marocchino, era in Italia dal 1998 e fin da quasi subito si è fatto "conoscere" per reati legati agli stupefacenti, fornendo anche diversi alias. Nel 2011 l'arresto. In quella occasione gli trovarono ben 182 chili di hashish a Buccinasco. El Bouazzaoui riuscì a dimostrare di essere tossicodipendente e, dopo qualche mese di carcere, fu assegnato ai servizi sociali, tra Piacenza e Bologna, durante i quali ha tenuto un comportamento integerrimo, e che si sono conclusi nell'aprile del 2016.

Il fatto è che, dopo essere stato liberato, il 39enne è tornato - sulla piazza milanese - alla sua vecchia attività. Stretto il cerchio intorno a lui, gli agenti si sono recati in via Parenzo 7, dove vive, per perquisirgli casa. All'interno hanno trovato contanti per 450 euro e un panetto di hashish, una quantità tutto sommato modesta; ma anche, tra i documenti, il libretto di circolazione di una vettura intestata a un uomo di Messina che, dai controlli, è risultato intestatario anche di numerose altre automobili. La vettura era parcheggiata in via Parenzo ed era palesemente nella disponibilità di El Bouazzaoui.

All'interno i poliziotti hanno trovato 73 chili di hashish (per un valore, al dettaglio, di 370 mila euro) e un chilo e mezzo di cocaina. Inevitabili le manette. Nell'occasione è stata anche denunciata, per resistenza, la sua compagna. Le indagini proseguono per capire se si avvaleva di "collaboratori" per smerciare la droga o se invece faceva tutto da sé.

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