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Vigilantes all'Accademia di Brera, ma agli studenti non piace: "Controllano noi"

Secondo gli studenti, le guardie giurate sono troppo rigide sul fumo in cortile e su altri comportamenti formalmente non consentiti dal regolamento interno

Guardie armate all'interno dell'Accademia di Brera. Sono in servizio da quest'anno accademico (il costo è di 200 mila euro) e sono state volute dalla direzione perché l'edificio, uno dei più noti in città, è un obiettivo considerato sensibile, visto che non entrano solo docenti e studenti ma anche scolari e turisti, essendoci anche la Pinacoteca. Brera è, a Milano, la seconda università dopo la Bicocca a dotarsi di un servizio di vigilantes.

Ma, come riferisce Repubblica, non tutti sono contenti. Gli studenti, soprattutto, si sentono eccessivamente osservati e controllati a vista. Sì, perché a quanto pare le guardie di fatto sorvegliano che nessuno adotti comportamenti "sbagliati". Ad esempio, fumare in cortile è praticamente impossibile da quando ci sono loro. Qualche studente sostiene che - piuttosto che i vigilantes - sarebbe stato meglio mettere dei posacenere. E i vigilantes impedirebbero anche di sedersi per terra o di entrare con le biciclette.

E se è certamente vero che Brera rappresenta uno dei potenziali obiettivi terroristici, può essere che l'Accademia ne abbia - per così dire - "approfittato" e ora stia usando i vigilantes anche per compiti ben diversi.

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