Troppa pioggia: cede un muro all'Orto botanico di Brera

Non bastavano i calcinacci crollati in Galleria Vittorio Emanuele. Né il blocco di marmo che si è staccato da Santa Maria del Carmine. Nel giro di meno di un mese, e sempre in centro, a giustificare quasi il proverbio "non c'è due senza tre", lunedì 12 novembre ha ceduto il muro di cinta dell'orto botanico di Brera. Era pericolante e, per questo, puntellato con le travi. Ma non è stato sufficiente. La pioggia dei giorni precedenti ha gonfiato oltremodo il terreno: il cedimento è stato inevitabile.

Creato nel 1774 per volontà di Maria Teresa d'Austria, l'orto di Brera è un vero gioiello. Rappresenta infatti un cuore verde unico nel centro di Milano con 5mila  mq di piante di quasi 300 specie differenti. Un gioiello riaperto al pubblico nel 1998, ma poco conosciuto. E che tra l'altro non rientrerebbe nei piani di rilancio e recupero della "Grande Brera", almeno secondo le anticipazioni: il bando sarà infatti pubblicato tra poche settimane, dovrebbe valere 23 miliardi ma - secondo i rumors - non dovrebbe prevedere alcunché per l'orto botanico.

Secondo Aldo Bassetti, presidente di "Amici di Brera" e fratello di Piero, l'orto andrebbe invece valorizzato per farlo diventare un centro d'attrazione del turismo. Attualmente l'unica entrata è da via Fiori Oscuri ma è seminascosta. Ci sarebbe la possibilità di entrare attraverso i corridoi dell'Accademia, ma per ovvie ragioni non è un passaggio molto frequentato. E infine la via Fratelli Gabba, che termina proprio davanti a un portone: l'associazione di Bassetti vorrebbe aprirlo per creare un altro accesso pubblico all'orto, per dargli maggiore visibilità.