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Giovedì, 28 Marzo 2024
Duomo Galleria Vittorio Emanuele II

Galleria, Moreschi e Luxottica preparano il ricorso contro Yves Saint Laurent

La maison francese si è appena aggiudicata 82 metri quadrati per un milione di euro all'anno

E' pronta una battaglia legale contro Yves Saint Laurent, che si è appena aggiudicato 82 metri quadrati in Galleria Vittorio Emanuele per un milione di euro all'anno di affitto. Moreschi e Luxottica, secondo e terzo classificato nel bando del Comune di Milano, affilano le armi (legali) per il Tar. 

Moreschi, in particolare, è intenzionato a puntare sul fatto che nel bando è scritto nero su bianco che l'attività proposta, oltre ad essere di altissima qualità, dovrà "preferibilmente" mostrare in vetrina un'eccellenza italiana. Il fatto che a vincere la gara sia stata ufficialmente la concessionaria italiana di Ysl, cioè Sl Luxury Resort, ovviamente non muta la provenienza dei prodotti della maison francese. E Moreschi, che opera nelle calzature di lusso, punta proprio su questo.

Francesco Moreschi, che si occupa di marketing nell'omonima azienda, è durissimo e parla di "vendere la Galleria ai francesi" e ritiene che, se l'obiettivo del Comune è soltanto il massimo profitto, bisognava cambiare il bando di gara. Infine sempre Moreschi fa notare che Yves Saint Laurent spenderà di più in Galleria che in via Montenapoleone.

La base d'asta del bando era di 131 mila euro e la cifra offerta da Yves Saint Laurent è effettivamente "monstre". Per lo stesso canone, infatti, Carlo Cracco ha ottenuto un locale sempre in Galleria che si sviluppa su cinque piani. Ysl, ricorsi permettendo, si è aggiudicato una vetrina per 18 anni.

Secondo quanto emerso, Moreschi ha ottenuto 56 punti su 60 per l'offerta tecnica, contro 50 su 60 di Ysl, mentre la differenza l'ha fatta l'offerta economica: con il suo milione di euro, Ysl ha ottenuto 40 punti su 40, sbaragliando Moreschi che, con 402 mila euro di canone annuo, si è fermato a poco più di 16 punti su 40. L'italianità del marchio è parte del punteggio "tecnico" e l'avverbio "preferibilmente" non esclude che possa vincere uno straniero. Anzi, se per un marchio italiano si potevano ottenere fino a 20 punti su 60, per un marchio straniero di prestigio se ne potevano ottenere comunque 10. L'ultima parola, evidentemente, spetterà al giudice amministrativo.

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