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Milano Centro largo Cairoli

Paninari in rivolta: "Siamo tutti sul lastrico"

Protesta dei titolari di chioschi a largo Cairoli. Nel mirino le ordinanze comunali: "Hanno reso off-limits la città". C'è chi denuncia "cali del 90%". "Da 20 anni nessuno ci ascolta"

Hanno scelto la via dell'ironia. Bibite e panini gratis per tutti. Chi si è fermato, stamane, in largo Cairoli, è stato omaggiato di un pranzetto free. Ma ci sarebbe ben poco da stare allegri. "Negli ultimi anni, abbiamo visto un calo del 90% sulle vendite. Non sappiamo più cosa fare. Chiediamo solo una cosa: lavorare".

"STIAMO MORENDO" - La voce della protesta è di Luisa Piciocchi, "paninara". Titolare, ovvero, di uno dei chioschi ambulanti che servono hot-dog, salamelle, birre, hamburger a qualsiasi ora del giorno e della notte. A ridosso dell'ora di pranzo, Luisa, insieme a una cinquantina di altri colleghi, ha manifestato in largo Cairoli la propria "disperazione". Fischi, slogan, cartelloni. "Sì, "disperazione" è la parola giusta - continua -: stiamo morendo, ci devono fare lavorare. C'è chi ha perso tutto e non riesce ad andare avanti. Non è possibile questa situazione; in molte altre città d'Italia non è così".

Protesta paninari largo Cairoli

"FAVORITI I RISTORANTI" - Nel mirino ci sono le "famigerate" ordinanze anti-degrado del vicesindaco Riccardo De Corato. Ordinanze che, di fatto, combattono ubriaconi et similia tagliando una fonte di approvvigionamento notturna di alcol: i chioschi. "Ma è ormai assodato che questi provvedimenti non servono a nulla, non sono più un deterrente", spiega un altro manifestante, Giovanni Romano. "Noi abbiamo l'autorizzazione per stare nel medesimo luogo per due ore - continua -. Qui c'è il paradosso: in sostanza, nelle ore notturne, nelle zona di "movida", per noi c'è divieto di lavorare. Abbiamo i permessi per aree dove ci sono pecore che pascolano... in pratica vuote e senza possibilità di guadagno".

"NON RICEVIAMO RISPOSTE" - La situazione sembra ferma da almeno un decennio. "Chiediamo e non riceviamo risposte - prosegue Romano -. Faccio un esempio: mi è stata negata la possibilità di aprire il chiosco durante la Fiera del Mobile, in via Tortona: questo avvantaggia i ristoranti-multinazionali che fanno il nostro mestiere, affossando il lavoro dei "piccoli"". E per chi non si adegua "sono mazzate". "Una madre con figlia lombarde, per la prima volta a Milano, non conoscendo bene le ordinanze, hanno aperto chiosco cominciando a lavorare: i vigili hanno confiscato loro tutta l'attrezzatura e la vettura, lasciandole senza nulla. Questo per un divieto assurdo!", conclude Romano.

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