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Carceri, agenti contro carenze di organico e sovraffollamento

Erano 300 stamattina gli agenti della polizia penitenziaria che protestavano davanti a San Vittore. Chiedono un tavolo con Alfano e Ionta per trovare soluzioni al sovraffollamento e alla preoccupante carenza di personale

Erano circa 300 stamattina gli agenti della polizia penitenziaria che manifestavano davanti all’ingresso del carcere di San Vittore. Questa è la prima di una serie di manifestazioni a livello regionale che culmineranno il 22 settembre a Roma, con una protesta nazionale.

Gli agenti lamentano un esubero di carcerati nelle prigioni della regione e d’Italia e una carenza di personale. In Lombardia, secondo le stime, i detenuti sono circa 8500, quasi il doppio della reale capienza delle carceri.

“La presenza di circa 300 poliziotti penitenziari in una giornata in cui, tra l’altro, si celebra la festa del Corpo regionale in Lombardia, è l’ennesima conferma della rabbia, della delusione, della frustrazione e della demotivazione che alberga negli animi dei circa 43mila  uomini e donne della Polizia Penitenziaria” ha dichiarato Eugenio Sarno, Segretario generale della UILPA Penitenziari, nel comunicato del sindacato.

Sarno ha proseguito sottolineando che “questo è un segnale che Ionta ed Alfano non posso permettersi di sottovalutare. Il barometro della protesta tende inevitabilmente al brutto; il Dipartimento ed il Ministro riprendano il confronto e garantiscano soluzioni. In assenza di tali segnali la protesta non potrà che inasprirsi”.

Per quanto riguarda invece nello specifico il carcere di San Vittore, dai racconti degli agenti, la situazione pare drammatica: sulla carta infatti, servirebbero circa 900 uomini per controllare adeguatamente la struttura di Viale Papiniano, ma al momento invece gli agenti impegnati nella sorveglianza sono circa 600, che lavorano 24 ore su 24 su 4 turni.

Alcune delle cose che ci hanno raccontato sono abbastanza sconcertanti. Un agente ci ha segnalato del trasporto che ha fatto ieri tra il carcere e il tribunale di circa 18 detenuti: sull’autobus si trovavano solo tre agenti a sorvegliare la situazione, quando secondo la normativa per un trasbordo del genere ce ne vorrebbero almeno 40. Per ogni detenuto ci vorrebbero infatti due agenti, senza considerare anche i necessari capi scorta e gli autisti dei mezzi.

La carenza di risorse per il personale si riflette anche sulla vita del carcere, fattore che spiega anche la protesta che va avanti ormai da due giorni da parte dei detenuti: il sovraffollamento è preoccupante. In celle adatte a 2 persone, a San Vittore se ne trovano anche 6, stipati in scomodi letti a castello. Addirittura senza pavimento, con il cemento vivo, altre celle. Per non parlare delle condizioni igieniche, la mancanza di investimenti impedisce il regolare mantenimento del carcere, ma anche operazioni come la deratizzazzione, importante per prevenire la diffusione di epidemie tra i detenuti.
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