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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Commemorò rapinatore di estrema destra con il saluto romano: sacerdote denunciato

Il prete è stato denunciato insieme a due estremisti di destra "già noti alla Questura"

È stato denunciato dalla Digos don Orlando Amendola, cappellano del Campo X del Cimitero Maggiore che aveva commemorato col saluto romano Umberto Vivirito, esponente milanese di Avanguardia Nazionale morto a 22 anni nel 1977 in seguito a una rapina di una gioielleria di Milano. Insieme al sacerdote sono state denunciate altre due persone S.M. e R.D.F. "già noti alla digos come simpatizzanti di destra", si legge in una nota diramata dalla Questura; tutti e tre devono rispondere del reato di "manifestazione fascista".

Il gesto è stato compiuto sabato 20 maggio tra le lapidi del Cimitero Maggiore di Milano. Durante la commemorazione Vivirito è stato definito dal sacerdote come una persona "differente",  "Ragazzi come lui ne nasceva uno ogni ottocento". E ancora: "Era un giovane che si poneva delle domande sulle regole e cercava risposte con passione", "era molto diverso dai suoi coetanei". Vivirito morì in seguito a un colpo di arma da fuoco esploso nel corso di una rapina in pazzza Udine a Milano, agguato durante il quale uccise con sei colpi di pistola il titolare del negozio, Ernesto Bernini. Secondo quanto emerso il "colpo" sarebbe servito per finanziare un non precisato gruppo eversivo di estrema destra di cui il 22enne faceva parte.

VIDEO | La cerimonia

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La cerimonia, infine, si è conclusa con il rito fascista del "Presente" eseguito da tutti, sacerdote compreso. Il video — ripreso da Fascinazione dopo che lo aveva notato su Youtube l’Osservatorio sulle nuove destre — è stato fondamentale per la digos che ha fatto scattare le denunce.

Non era la prima commemorazione fascista nel cimitero alle porte di Milano. Lo scorso 29 aprile un migliaio di esponenti di destra avevano driblato il divieto della prefettura organizzando una parata paramilitare per ricordare i caduti delal Rsi. Non solo: don Orlando Amendola era già noto per le sue posizioni radicali, in un'occasione ufficiò messa con una bandiera della Repubblica Sociale appoggiata sull'altare.

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