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Cinisello Balsamo Cinisello Balsamo / Viale Abruzzi

"La Città Giusta": «No all'esternalizzazione degli asili, educazione e cultura in pericolo»

Così la lista di sinistra: «Dobbiamo difendere i servizi di qualità e impedirne l’esternalizzazione, a fianco delle educatrici che gettano alle ortiche anni di esperienza di cui la città ha bisogno la crescita e l’educazione dei futuri cittadini»

"La Città Giusta" si schiera, così come hanno fatto in precedenza il Partito Democratico e la lista civica "Cinisello Balsamo Civica" a fianco dei lavoratori e dipendenti comunali degli asili nido di Cinisello Balsamo, al centro di una polemica che sta infuriando da settimane in città tra la Rsu in rappresentanza delle educatrici e la giunta di centrodestra ferma sulla sua decisione.

La storia è ormai nota. La giunta ha optato per l'esternalizzazione dell'asilo nido "Il Girasole", dandolo in gestione a Ipis (Insieme per il Sociale) in modo tale da convogliare più risorse al tema sicurezza in città (leggi potenziamento dell'organico della polizia locale in modo tale da avere un servizio di controllo cittadino H24).

"La Città Giusta" quindi dice la sua con un lungo comunicato che vi riportiamo integralmente:

«Eccoci di nuovo qui a parlare dei nidi di Cinisello Balsamo. Le festività non hanno fatto dimenticare alle famiglie, alle educatrici e a tutti i cittadini democratici il pericolo che i nidi stanno correndo con l’attuale amministrazione di destra, capitanata da Giacomo Ghilardi».

«A fine anno 2018 è stata pubblicata una selezione di mobilità tra enti per 10 posti di agente di polizia locale, cui seguirà un bando di reclutamento, nel caso in cui la selezione non riuscisse a soddisfare, del tutto o in parte, l’esigenza dichiarata di dotare il servizio di un’altra pattuglia di polizia locale. Proprio così, avete capito bene, 10 assunzioni per avere una sola pattuglia».

«Questa amministrazione sta barattando una pattuglia di vigili urbani con le 11 educatrici attualmente impegnate nella cura e nell’educazione dei nostri piccoli cittadini nel nido comunale “Il Girasole”, ed ha già dichiarato che entro la fine del mandato, tutti i nidi comunali, verranno esternalizzati e dati in gestione a Ipis (Insieme per il Sociale)».

«Ci raccontano che la spesa per i nidi diminuirebbe, che la qualità resterebbe la stessa, ma soprattutto ci raccontano che le educatrici in servizio hanno problemi di salute tali che il medico del lavoro vieterebbe loro di proseguire nello svolgimento dei loro compiti».

«Tutte bugie! Nessuna educatrice è stata ritenuta inidonea al compito che svolge, si tratta di un’evidente forzatura per dismettere un importante servizio. Le educatrici dei nostri nidi, che in totale sono una quarantina, non potranno andare in pensione, non saranno licenziate, verranno assegnate ad altri servizi, ma un numero così alto di risorse non permetterà una ricollocazione che tenga in considerazione seriamente le competenze del personale educativo, rischieranno quindi di essere impiegate in servizi amministrativi che richiederebbero ben altre competenze e una diversa formazione».

«Le educatrici che amano il loro lavoro vorrebbero continuare a lavorare nei nidi, e lo hanno dichiarato. La qualità dei servizi esternalizzati è inferiore! Le educatrici assunte da Ipis sono quasi sempre educatrici prive di esperienza, l’orario settimanale di lavoro con i bimbi, per le dipendenti di Ipis è superiore di 8 ore rispetto a quello del personale educativo comunale e, per poter essere retribuite anche quando il nido sospende l’attività (in agosto, a Natale e a Pasqua) le educatrici Ipis devono lavorare più ore durante l’anno per accantonare delle ore che possano coprire i periodi di inattività; tutto questo non fa solo una differenza di retribuzione, data l’applicazione di un diverso contratto di lavoro, ma anche una enorme diversità nella qualità del servizio, della formazione e dell’aggiornamento».

«Quando questo personale potrà dedicarsi all’aggiornamento professionale, tanto importante per operare in servizi di questo tipo, in che condizioni? Bene, se questa operazione andrà in porto, il Comune avrà un notevole aumento della spesa».

«Il prossimo settembre ci saranno 11 educatrici, 10 vigili da retribuire e le fatture di Ipis da liquidare e al termine dell’operazione, tra tre anni, ci saranno 40 educatrici diversamente utilizzate, ma in servizio altrove, la fattura di Ipis triplicata, ma anche un numero imprecisato di vigili urbani che vigilerà sulla nostra città».

«Il nostro impegno deve essere quello di difendere i servizi di qualità e di impedirne l’esternalizzazione, al fianco delle educatrici comunali che non rischiano il posto di lavoro, ma gettano alle ortiche anni di formazione, aggiornamento ed esperienza di cui la città ha invece bisogno per la cura, la crescita e l’educazione dei futuri cittadini. Educazione e cultura intesi come diritti, ma anche come strumenti di lotta».

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