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M5S: «Inciucio tra destra e sinistra per avere le mani libere da codici etici dopo le elezioni»

Accuse pesanti da parte dei pentastellati nei confronti di centrodestra e centrosinistra: «La “casta politica” di Cinisello Balsamo (sinistra e destra) ha voluto avere mani liberi dai vincoli del codice etico per almeno i prossimi 6 mesi. Che c'entri il PGT che scade a ottobre 2018?»

Il MoVimento 5 Stelle, in piena campagna elettorale per le elezioni comunali cinisellesi di giugno, dopo aver riscelto il proprio candidato sindaco (bocciata dai regolamenti interni la candidatura di Roberto Maria Bacci, ora c'è al vaglio quella di Maurizio Zinesi), accusa di «inciucio la maggioranza di sinistra e la minoranza di destra per quanto successo mercoledì 18 aprile nella votazione finale dello statuto comunale».

Il M5S aveva già segnalato nei mesi scorsi «le manovre dilatorie della maggioranza sulla revisione dello statuto comunale». In particolare il M5S aveva segnalato che «nel programma elettorale del sindaco c’erano la revisione dello statuto comunale e del regolamento del consiglio comunale essendo ormai superati (si parla ancora di circoscrizioni, di difensore Civico, di direttore Generale, etc…), ma che dopo due anni di discussioni non si è riusciti a modificare».

Il M5S con la presentazione a dicembre 2017 di due delibere di iniziativa consigliare per la modifica di statuto e regolamento «ha obbligato la maggioranza a presentare un testo neutro preparato dai tecnici a cui le diverse forze politiche avrebbero poi in consiglio comunale aggiunto i principi e valori fondamentali riconosciuti da tutti».

L'accusa dei pentastellati è questa: «Lo statuto comunale è la “Costituzione” del Comune che fissa le regola fondamentali che sindaco, giunta e consiglio comunale devono rispettare e quindi dovrebbe essere condiviso da tutte o quasi le forze politiche presenti nel consiglio comunale. In particolare i consiglieri in questo caso dovrebbero essere, visto che si parla di regole comuni, liberi da ogni vincolo di partito e votare secondo coscienza».

Prosegue M5S: «Purtroppo durante le discussioni in consiglio, iniziate il 19 marzo, la maggioranza ha deciso che non avrebbe accettato nessun emendamento al testo presentato adducendo pretesti formali. Il M5S ha comunque presentato gli emendamenti per introdurre nello statuto valori e principi come le regole della "Carta di Avviso Pubblico" (ovvero il codice etico con le norme anticorruzione, conflitto di interessi, trasparenza, legalità etc… aggiuntive alle leggi), il referendum tra i cittadini su temi sostanziali e senza quorum, il bilancio partecipato, l’acqua pubblica, la sussidiarietà, il riconoscimento di beni comuni a suolo, aria, e acqua per non dilapidare il patrimonio ambientale».

Gli emendamenti non hanno trovato però la strada spianata: «La maggioranza ha respinto tutti gli emendamenti del M5S e in particolare l’emendamento M5S sul codice etico ("Carta di Avviso Pubblico") che lo stesso consiglio aveva adottato all’unanimità nel novembre 2014. Poiché per l’approvazione dello statuto comunale la legge prevede una maggioranza (in prima votazione) dei 2/3 del consiglio, la maggioranza aveva bisogno che qualcuno della minoranza votasse a favore di questo statuto. Ebbene mercoledi 18 aprile con un inciucio plateale la maggioranza e tutta l’opposizione escluso il M5S hanno votato a favore dello Statuto senza il codice etico».

Cosa significa questo per i pentastellati? «Che il sindaco, la giunta e tutto il consiglio comunale che verranno eletti con le elezioni di giugno 2018 non dovranno rispettare il codice etico della "Carta di Avviso Pubblico". La “casta politica” di Cinisello Balsamo (sinistra e destra) ha voluto avere le mani liberi dai vincoli del codice etico per almeno i prossimi 6 mesi perché la legge impone di aspettare 6 mesi prima di poter modificare di nuovo lo statuto».

Chiude il comunicato grillino: «Tempo fa un politico ha detto “Pensar male di qualcuno si fa peccato, ma molto spesso si indovina”. Ora guarda caso il PGT scade a ottobre 2018 e qualunque sara’ la maggioranza potrà intervenire senza rispettare le norme del codice etico sulle scelte urbanistiche della città. La beffa finale è che mentre sindaco, giunta e consiglio comunale non saranno soggetti al codice etico, tutti i dipendenti comunali saranno invece sottoposti al codice etico (simile alla "Carta di Avviso Pubblico") previsto dal piano anticorruzione approvato a gennaio 2018».

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