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Cinisello Balsamo Cinisello Balsamo / Viale Brianza

M5S denuncia: «La giunta approva a Cinisello il centro commerciale più grande d'Italia»

Il MoVimento 5 Stelle locale polemizza: «La sinistra del cemento ha vinto, sorgerà a Cinisello Balsamo il centro commerciale più grande d’Italia e si dimostra insensibile ai temi ambientali, del maggiore inquinamento da traffico veicolare e della sicura crisi del sistema viabilistico»

La giunta di Cinisello Balsamo ha approvato definitivamente, tramite la delibera 216 del 28/9/2017, il "Piano Integrato di Intervento di Bettola" il MoVimento 5 Stelle locale la accusa di avere dato vita "al più grande centro commerciale d’Italia".

Gli esponenti in consiglio comunale dei pentastellati usano parole durissime: "Giunta insensibile ai temi ambientali, del maggiore inquinamento da traffico veicolare e della sicura crisi del sistema viabilistico sulla A4, A52, Strada Statale 36, la via Valtellina che collega Sesto San Giovanni a Monza e al futuro capolinea della M1 a Bettola, ha rifiutato tutte le osservazioni ambientali al progetto presentate dal Movimento 5 Stelle, da Legambiente e perfino da Autostrade per l’Italia che è arrivata - aggiungono i grillini - ad affermare che il progetto "potrebbe essere causa della crisi del sistema viabilistico dello svincolo autostradale e dell'area urbana circostante, con particolare gravità a riguardo dell'innesto sulla SS 36 (viale Fulvio Testi) in direzione Lecco".

Le stime prevedono che questo complesso commerciale e terziario attrarrà circa 20.000 persone ogni giorno e "siamo sicuri che i 2500 posti auto a disposizione della M1 e futura M5 si riveleranno gravemente insufficienti. Hanno utilizzato tutte le interpretazioni di legge per gonfiare a più non posso il progetto considerando pubbliche circa 30.000 mq di gallerie commerciali, altri 18.000 mq di sale cinema non rientrano nei conteggi in quanto costruite con una legge che obbliga la realizzazione nel centro città mentre qui si è in estrema periferia".

Non solo, proseguono i pentastellati: "Hanno venduto ai costruttori perfino un'area pubblica di 35.000 mq destinata a verde e servizi senza prima consultare i cittadini. Con queste alchimie il centro commerciale passerà dagli attuali 54.000 mq ai 200.000 mq, compresi tre palazzi a uffici, una concentrazione di cemento assurda e inconcepibile per la nostra città che ha già cementificato e impermeabilizzato il 75% del suolo libero".

Le previsioni dei 5 Stelle non sono quindi rosee: "Il commercio locale, già oggi in crisi, agonizzerà definitivamente e l’inquinamento atmosferico e acustico peggiorerà gravemente a causa della congestione veicolare e la nostra salute andrà di pari passo; hanno rifiutato di installare una nuova centralina per monitorare l’inquinamento atmosferico e da 10 mesi non si danno da fare per avere i dati di quella già in funzione sulla via per Bresso; che il sindaco abbia paura di trovare dati allarmanti per poi essere costretta a intervenire quale responsabile della salute pubblica?"

Poi scatta il paragone con la non distante Arese: "Se osserviamo quanto accade al centro commerciale di Arese, più piccolo per dimensioni e numero di negozi di questo approvato dall’amministrazione di sinistra che governa Cinisello Balsamo, possiamo vedere quello che accadrà anche nella nostra città, allora saranno lacrime di coccodrillo da parte dei politici che oggi invece incensano questo progetto come il “futuro” per Cinisello Balsamo e la Città Metropolitana".

Poi c'è la questione deli oneri di urbanizzazione: "Saranno utilizzati per rifare ancora una volta piazza Gramsci, piazza Italia e per comperare il parco del Grugnotorto (i soldi sono pochi per comperare tutto il parco, ma non lo dicono); la campagna elettorale è già iniziata! I numeri del mega centro commerciale sono da capogiro (270 negozi e ristoranti)"

metri quadri costruiti centro commerciale cinisello balsamo-2

Il Movimento 5 Stelle di Cinisello Balsamo, da sempre contrario a questo progetto, sottolinea che "il mega centro sposterà il baricentro sociale e commerciale in periferia, impoverendo di persone e commercio di vicinato i diversi centri di quartiere; un ritorno alla città dormitorio degli anni passati".

Chiudono gli stellati: "Questo progetto enorme non serve alla città e non serve a questa parte di territorio già congestionata da altri centri commerciali che verranno cannibalizzati da quest'ultimo; si consideri poi che a qualche centinaio di metri, a Sesto San Giovanni nelle aree ex Falck, è prevista la costruzione di un altro grande centro commerciale. La sinistra cementificatrice ha vinto ancora una volta e i cittadini hanno perso la salute propria e ambientale, speriamo che lo ricordino alle elezioni amministrative del 2018".

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