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M5S: «280.000 euro in più non servono a una cura dimagrante»

Sulla decisione presa dall'amministrazione comunale di Cinisello Balsamo di assumere un nuovo dirigente interviene, dopo la lista civica Cittadini Insieme e il Nuovo CentroDestra, anche il MoVimento 5 Stelle

Sulla decisione presa dall’amministrazione comunale di Cinisello Balsamo di assumere un nuovo dirigente interviene, dopo la lista civica Cittadini Insieme e il Nuovo CentroDestra, anche il MoVimento 5 Stelle locale.

Così il MoVimento: «La vecchia politica continua a ignorare le difficoltà economiche comunali, tanto, pagano i cittadini. Così il consiglio comunale di Cinisello Balsamo, ancora fresco dell’approvazione dell’aumento dell’addizionale Irpef che farà pagare ai pensionati e lavoratori ben 910.000 euro in più, nella serata del 13 ottobre ha bocciato una mozione tesa a bloccare l’assunzione di un dirigente che costerà ai cinisellesi ben 70.000 € all’anno».

Sempre i grillini: «Una scelta irresponsabile e non coerente, contrastante con i doveri di risparmio derivanti dall’aver appena aumentato le tasse ai propri concittadini. Con quale coraggio la politica mette le mani nei portafogli dei cittadini, taglia i servizi, e poi decide di assumere un dipendente per 70.000 euro?».

Continuano i pentastellati: «Ma la maggioranza compatta, oramai totalmente scollegata dalla realtà e sofferenza dei nostri concittadini, ha condiviso la richiesta del sindaco Trezzi sulla necessità dell’assunzione e ha votato compatta contro la mozione».

Il punto di vista a 5 Stelle: «Il Movimento 5 Stelle afferma con forza che non vi possono essere assunzioni pubbliche dopo avere appena aumentato le tasse; ribadisce la propria contrarietà a sperperare 70.000 euro all’anno per i prossimi 4 anni (in totale 280.000) per nuovo personale dopo che si sono appena aumentate le tasse e chiede ai politici di governo della città che annullino l’assunzione».

Poi la chiusura: «Invitiamo ancora una volta la cittadinanza a scrivere una e-mail al sindaco e alla giunta per esprimere la propria contrarietà a questa spesa perché contraria al buon senso, al buon governo e alla buona gestione economica: se vengono chiesti sacrifici ai cittadini, con l’aumento dell’Irpef, anche la politica deve fare la “cura dimagrante” e risparmiare 280.000 euro nei prossimi anni».

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