Querelle estiva Sgarbi-Catania, Cinisello è una "landa desolata"?
Il tutto è nato da una frase a effetto di Sgarbi che ha detto, riferendosi a Milano, che «chi ci sta dentro l'ha scambiata per Cinisello Balsamo e ha pensato a una landa desolata». Dura la replica di Catania
Si sa, d’estate, come naturale che sia, la politica diventa più parole e chiacchiere da bar che fatti e anche a Cinisello Balsamo non si è da meno.
E’ il caso uscito nei giorni scorsi della “querelle” tra il critico d’arte Vittorio Sgarbi e l’assessore alla cultura di Cinisello Andrea Catania.
Il tutto è nato da una frase a effetto di Sgarbi che durante la presentazione del progetto “Expo Universale di Milano” ha detto, riferendosi a Milano, che «questa città è straordinaria per chi viene da fuori, ma chi ci sta dentro l’ha scambiata per Cinisello Balsamo e ha pensato a una landa desolata».
Cinisello come “landa desolata”. Apriti cielo e via di discussioni sotto l’ombrellone (e su Facebook) su chi concorda con Sgarbi e su chi difende la propria città.
A dovere fare da paladino di Cinisello ci ha pensato Andrea Catania che, pur conoscendo i limiti della propria città, la difende: «Usare il nome della mia città come sinonimo di “landa desolata” non è solo offensivo ma tradisce anche una profonda ignoranza».
E continua: «Cinisello Balsamo non sarà certamente Firenze o Roma, ma sul piano culturale non siamo certo una città morta (e qui cita Villa Ghirlanda, Forno, Casati-Stampa, Arconati, il Museo della Fotografia e il centro il Pertini, ndr)».
E termina: «Caro Sgarbi, non ci sono solo Milano e le grandi città d’arte. I Comuni della nostra provincia ospitano tantissimi tesori di grande valore culturale, spesso purtroppo poco conosciuti al grande pubblico».