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"Un mattone per la Cambogia", il progetto di social housing

Venerdì 25 ottobre, alle 21:00 in Villa Ghirlanda (via Frova, Cinisello Balsamo), Officina di Enrico Onlus presenterà il progetto "Un mattone per la Cambogia", un progetto di microcredito, risparmio e social housing

Venerdì 25 ottobre, alle 21:00 in Villa Ghirlanda (via Frova, Cinisello Balsamo), Officina di Enrico Onlus presenterà il progetto "Un mattone per la Cambogia", un progetto di microcredito, risparmio e social housing.

L'Officina è l’associazione di Cinisello Balsamo che si occupa di diffondere e promuovere la cultura della missione e della terzomondialità.

“Un mattone per la Cambogia”, questo il nome pensato per il progetto, è frutto di una relazione: nasce da un rapporto di amicizia (e non solo) tra i componenti della Onlus cinisellese e padre Mario Ghezzi, missionario del Pime che da oltre dieci anni vive in Cambogia e che negli ultimi otto è stato parroco della parrocchia del Bambin Gesù, nel quartiere di Boeung Tumpun in Phnom Penh.

«Abbiamo toccato con mano la realtà cambogiana, abbiamo conosciuto la qualità della vita in quella Nazione. E al nostro ritorno, dopo aver amato quei luoghi, abbiamo pensato a qualcosa di concreto per aiutare quelle persone e quelle famiglie», spiegano i membri dell’associazione di Cinisello. 

Il progetto si colloca nell’ambito del social housing. Comprare casa in Cambogia per una giovane coppia o una giovane famiglia può essere davvero difficile.

L’Officina di Enrico ha pensato a un progetto: ha conosciuto 9 famiglie cambogiane che stanno cercando di “riscattarsi” e di dare fondamenta al proprio progetto di vita e che hanno stipendi in qualche modo sicuri. Si tratta di giovani coppie che vivono in rioni poveri e disagiati. Per questo i membri di Officina di Enrico, grazie anche al prezioso aiuto in loco di padre Mario, hanno individuato un caseggiato di nuova realizzazione e hanno pensato di chiedere sostegno a un gruppo di investitori italiani che “aiuteranno” le famiglie cambogiane a realizzare questo sogno.

Il progetto si declina così: per l'acquisto di nove appartamenti servono circa 200.000 dollari, pari a circa 170.000 euro. Agli investitori si chiederà di prestare il loro capitale (la quota minima è mille euro) per vent'anni, con un vincolo totale per il primo quinquennio. Il rendimento riconosciuto sarà del 2%.

Le famiglie cambogiane stipuleranno mutui ventennali con un tasso del 5% (contro il 18-20% richiesto dalle banche locali) e dovranno sostenere una rata mensile di circa 150 dollari. I soldi verranno trasferiti ad una finanziaria locale che erogherà i mutui e terrà sotto controllo il puntuale rimborso delle rate. 

«E’ un progetto in qualche modo rivoluzionario - spiegano gli ideatori -. Non si tratta di beneficenza, cioè di soldi regalati a qualcuno che sta peggio. Si tratta di investire parte dei propri risparmi in un fondo ‘etico’ che serve per aiutare concretamente altre persone».

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