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PD e Cinisello Balsamo Civica: «Sindaco vìola l'autonomia dell'ente Fondazione Paganelli»

L'attacco del centrosinistra: «Appare ormai chiaro che i motivi dell’urgenza per l'ordine del giorno sulla Paganelli sono legati al rinnovo del cda della Fondazione e alla volontà di intervenire al riguardo. La politica peggiore, quella delle poltrone»

Il Partito Democratico e la lista civica "Cinisello Balsamo Civica" intervengono sulla questione della nomina del consiglio di amministrazione dell'ente privato Fondazione Paganelli, a seguito della presentazione in consiglio comunale, da parte di Lega e Forza Italia, di un ordine del giorno che impegna sindaco e giunta a intervenire sulla Fondazione.

In che modo? Le due forze politiche spiegano: «Giunta e sindaco dovrebbero intervenire "sulla nomina di un nuovo consiglio di amministrazione in grado di garantire un modello gestionale della Fondazione in sintonia con i tempi” e per “la definizione di una strategia di tutela, di rilancio e di salvaguardia del rendimento”».

Da qui l'attacco del centrosinistra: «Un ordine del giorno sbagliato nel metodo perché si esprimeva su un tema non di competenza del consiglio e chiedeva al sindaco di intervenire nel rinnovo del cda di un ente di diritto privato che, tra l’altro, non riceve contributi pubblici di alcun tipo dal Comune. Così sbagliato che, alla fine, la stessa maggioranza ha dovuto emendare il proprio documento per correggere in parte il tiro rendendolo più generico».

Prosegue il comunicato: «Il destino della Fondazione Paganelli, che negli ultimi anni, complice anche la crisi che ha colpito il nostro Paese, ha attraversato una fase di grave sofferenza economica, è un tema che sta a cuore a tutta la città, indipendentemente dal colore politico di appartenenza. La storia della Fondazione è una storia importante, dato anche il ruolo che storicamente ha svolto per lo sviluppo di Cinisello Balsamo».

Poi la domanda: «Come forze di minoranza, abbiamo chiesto il motivo dell’urgenza di un simile ordine del giorno e, data la complessità dell’argomento, abbiamo chiesto la possibilità di convocare una commissione consiliare per poter prima ascoltare i rappresentanti della Fondazione e approfondire la documentazione necessaria (non in mano ai consiglieri)».

Continuano le due forze politiche: «Nessuna risposta è arrivata rispetto al motivo dell’urgenza mentre, rispetto alla necessità di un approfondimento, ci è stato detto che si sarebbe potuto fare dopo e che la situazione era già chiara».

Poi gli sviluppi: «Il giorno dopo l’approvazione dell’ordine del giorno (avvenuta il 27 novembre), che ha visto il nostro voto contrario, abbiamo appreso di una lettera inviata dal sindaco alla Fondazione in cui viene chiesto “un incontro in cui tra l’altro si affronti il tema del rinnovo degli organi e delle cariche sociali [...], tenendo in debita considerazione la proposta di soprassedere sino ad allora a tale rinnovo”. (l’incontro dovrebbe tenersi il 3 dicembre)».

Da qui l'attacco: «Mai si era visto un sindaco entrare così a gamba tesa nella governance di un ente privato, violandone l’autonomia, un precedente gravissimo per il futuro. Se la maggioranza avesse realmente avuto in mente il benessere della Fondazione e la volontà di lavorare per un suo rilancio, allora avrebbe potuto proporre un percorso comune tramite un approfondimento e un confronto nel merito».

Infine la chiosa: «Appare invece ormai chiaro che i motivi dell’urgenza erano legati al rinnovo del cda della Fondazione e alla volontà di intervenire al riguardo. L’esempio della politica peggiore, quella che guarda alle poltrone».

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