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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Trezzi-Ghezzi: «Costretti ad alzare Irpef, è una scelta emergenziale»

Prova a gettare acqua sul fuoco l'amministrazione comunale di Cinisello Balsamo dopo il sì del parlamentino all'aumento dell'Irpef: «Scelta emergenziale, ma marginale. Attaccati per non aver applicato la tassa Tasi»

Prova a gettare acqua sul fuoco l’amministrazione comunale di Cinisello Balsamo dopo il sì del parlamentino all’aumento dell’Irpef. 

Nella seduta di martedì 30 ottobre (terminata all’alba) è stato deliberato l’aumento di un punto dell'addizionale Irpef che passa dal 7 all’8 per mille.

Ciò garantirà un’entrata corrente supplementare di 910.000 euro per fare fronte, in parte, ai mancati trasferimenti statali pari a 4,9 milioni di euro.

Da questo aumento saranno esentati 20.279 cittadini, ovvero tutti coloro che hanno un reddito inferiore a 15.000 euro, pari al 38,63% della popolazione cinisellese.

Così il sindaco Siria Trezzi: «Ribadisco nuovamente che siamo stati costretti a prendere questa decisione a fronte di una trattenuta dello Stato pari al gettito Tasi, stimata sull’aliquota base dell’1 per mille,  nonostante la scelta da parte nostra di non applicarla per far risparmiare i cittadini, oltre a una maggior trattenuta Imu».

Continua il sindaco: «Siamo attaccati per non aver applicato una tassa che ha un valore di 6 milioni di euro, scelta peraltro ampiamente condivisa con la maggioranza che ci sostiene, tassa che avrebbe colpito indistintamente tutti i cittadini, indipendentemente dal reddito». 

Interviene anche il vice sindaco e assessore al bilancio Luca Ghezzi: «In questa situazione di crisi economica e di revisione dei conti dello Stato, occorre dimostrare  senso di responsabilità e fare la nostra parte».

Continua Ghezzi: «Il taglio di spesa a cui siamo stati costretti per il mancato trasferimento non era affatto prevedibile quando abbiamo approvato il bilancio comunale e ha un peso enorme per il nostro Comune che aveva scelto di non gravare sulle tasche dei cittadini».  

Chiude l’assessore: «E’ una scelta che dobbiamo considerare emergenziale, ciò nonostante marginale rispetto a quella che poteva essere un'applicazione integrale della Tassa sui Servizi Indivisibili».

All’aumento dell’Irpef si aggiunge un lavoro di revisione dei piani e programmi con una conseguente riduzione degli stanziamenti di spesa, senza volere compromettere la qualità dei servizi ai cittadini. 

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