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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Trezzi: «Parole di El Santawy sprezzanti e ingiustificabili»

Il sindaco di Cinisello replica alle parole dell'imam locale: «Ci tengo a precisare che il signor El Santawy non risulta essere interlocutore delle persone di fede islamica per questa amministrazione»

Rientrata dalle ferie estive il sindaco di Cinisello Balsamo Siria Trezzi entra a gamba tesa sulle discusse dichiarazioni rilasciate sulla stampa dal presidente dall’associazione culturale “Comunità islamica di Cinisello Balsamo” Usama El Santawy.

Il sindaco conferma la presa di distanza già espressa nei suoi confronti: «Come ho già avuto modo di riferire, da tempo l’amministrazione comunale ha interrotto i rapporti con l’associazione presieduta da Usama El Santawy».

Continua Trezzi: «Ribadisco che non è ammissibile un giudizio così sprezzante nei confronti del sistema democratico occidentale né giustificabile, soprattutto da parte di chi è nato e cresciuto nel nostro Paese».

Ancora il sindaco: «Nemmeno condivisibile è la stima espressa per chi decide di arruolarsi nelle file dell’Isis, neppure accettabile l’idea che la motivazione sia per riscattare l’umiliazione dei musulmani non riconosciuta dalle istituzioni». 

Poi Trezzi incalza: «Ci tengo a precisare che il signor El Santawy non risulta essere interlocutore delle persone di fede islamica per questa amministrazione».

Non bisogna fare di tutti i musulmani un fascio insomma: «Esistono, infatti, altre realtà nella nostra città che hanno con noi un dialogo aperto e hanno dimostrato la volontà di compiere un reale percorso di integrazione, partecipando attivamente e collaborando nelle attività presenti nei quartieri. E ciò a dimostrazione che i musulmani non vengono umiliati, semmai aiutati nel percorso di socializzazione».

L’associazione, che nel corso di due anni ha cambiato denominazione, non ha mai formalizzato la sua posizione. In più occasioni l’amministrazione comunale ha richiesto lo statuto dell’organizzazione con il programma di attività sul territorio. Nulla a oggi è mai stato presentato. 

Per quanto riguarda la sua collocazione presso un capannone industriale di via Frisia, di proprietà di un privato, già da mesi l’amministrazione è impegnata nel monitoraggio costante della  situazione di abuso edilizio.

Proprio in tal senso il sindaco termina: «Tutti i passi previsti dalla legge sono stati compiuti, dopo aver segnalato alla Procura il reato di cambio d’uso commesso sia dalla proprietà dello stabile che dalla associazione e aver emesso l’ordinanza di ripristino della destinazione d’uso, siamo in attesa dei tempi tecnici previsti (90 giorni, ndr) per procedere ulteriormente».

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