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Bimbi con le armi, simboli nazisti: è (ancora) bufera sulla "rievocazione storica" di Cologno

La rievocazione della seconda guerra è iniziata sabato. Protesta della rete antifascista

Una "occasione didattica e culturale per comprendere e conoscere", secondo il sindaco e la sua giunta. Una manifestazione di "sdoganamento dell'occupazione nazista e di propaganda della cultura militarista", secondo i contestatori, tanti. 

È ancora bufera sulla rievocazione storica "Al tempo della seconda guerra mondiale", in programma per sabato e domenica a Cologno Monzese, dove - per l'occasione - è stato costruito una sorta di campo militare davanti alla sede del comune. 

Cologno, rievocazione Seconda guerra mondiale

L'evento - previsto per aprile e rinviato dopo le polemiche dei mesi scorsi per i tanti richiami al nazismo presenti nella locandina originale - è stato inaugurato in mattinata dal primo cittadino leghista, Angelo Rocchi, che ha esultato su Facebook: "Al via la rievocazione storica sulla seconda guerra mondiale allestita davanti Villa Casati. Un’occasione didattica e culturale per comprendere e conoscere. I rievocatori saranno a disposizione della cittadinanza fino a domani pomeriggio". 

Non hanno trovato nulla da esultare, invece, dalla "Rete antifascista Cologno", che ha volantinato a poca distanza da Villa Casati per ricordare che "la guerra non è un gioco". "Avevamo promesso di vigilare e l'abbiamo fatto - hanno fatto sapere in un comunicato dall'associazione -. Come si può osservare dalle fotografie, la nostra preoccupazione sulla natura non didattico educativa ma di sdoganamento dell'occupazione nazista e di propaganda della cultura militarista erano e restano fondate.  Le armi sono usate come giocattoli per foto ricordo, non come monito per gli orrori della guerra.
E i numeri dei figuranti parlano chiaro: un sovietico, due partigiani e una dozzina di soldati dell'esercito della Germania nazista con tanto di svastiche". 

E le polemiche dei mesi scorsi sull'evento erano nate proprio per la presenza di simboli che gli antifascisti non avevano voluto accettare

La prima versione della locandina dell'iniziativa citava infatti come organizzatore la "36 Füsilier Kompanie", nome che rimanda alla "36. Waffen Grenadier Division der SS", unità delle forze armate naziste formata da bracconieri e criminali. Nella seconda versione del poster poi l'organizzatore era diventata un'associazione - "Rivivere il passato" -, ma l'assessore colognese Dania Perego aveva spiegato che "36 Füsilier Kompanie" era semplicemente una sezione di "Rivivere il passato". 

Nella determina, documento ufficiale, e nella locandina si parlava di ricostruzione del campo base di una unità delle Wehrmacht, in seconda battuta erano invece stati aggiunti l'Armata Rossa e i partigiani. La fotografia in locandina rappresentava inoltre un simbolo nazista con teschio e ossa. 

La giunta di centrodestra di Cologno si era difesa accampando errori di comunicazione ma assoluta buona fede riguardo alla matrice non filonazista dell'evento. Un evento che alla fine sabato mattina, nonostante mesi di polemiche, è partito. E lo stesso sindaco Rocchi, proprio al momento dell'apertura della rievocazione, ha ricevuto in regalo dal presidente dell'associazione "Rivivere il passato" la bandierina di un partigiano. 

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