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Forlanini Calvairate / Via degli Etruschi

Calvairate, dove l'amianto prospera (ancora) nei tubi sotterranei

Dal 2009 l'Aler sta bonificando l'amianto da diverse palazzine: ma in molti stabili ci sono ancora tubi rivestiti nel pericoloso materiale, che stanno "marcendo". MilanoToday vi racconta dove

Degrado strutturale, sovraffollamento, scarsa igiene e abusivismo: questi e molti altri sono i problemi delle case popolari di Milano. Me ce n’è uno in particolare estremamente dannoso per gli abitanti: l’amianto. Esso è presente in lastre di copertura e nelle lastre di rivestimento di alcune facciate di stabili realizzati prima degli anni ‘80 e anche nell’isolamento di reti orizzontali delle tubazioni del riscaldamento.

È il caso per esempio del quartiere Calvairate, nelle cui cantine sono presenti i tubi rivestiti di questo elemento.  «I quartieri realizzati negli anni 20-30 fino al 1971 non avevano il riscaldamento interno, ma solo delle piccole stufe a legna o a gas», spiega l’ingegnere Gianni Barbarossa, che per trent’anni ha lavorato presso Aler e che ora invece è un volontario del comitato inquilini Molise Calvairate Ponti.

Amianto a Calvairate © Brambilla/MilanoToday

«A partire dagli anni ’70 invece sono stati fatti molti interventi per portare il riscaldamento nelle case. Queste operazioni si sono concretizzate nella realizzazione di due diverse reti di tubi, una verticale, all’interno degli appartamenti, e una orizzontale, in cantina. Se negli alloggi non c’era il problema della dispersione del calore, in cantina per evitare questo inconveniente, si è deciso di isolare i tubi con un rivestimento di amianto e cemento». 

In quegli anni, non si era ancora a conoscenza dei gravissimi danni che questo elemento produce alla salute delle persone. Un rivestimento di questo di tipo era infatti considerata la soluzione migliore per ovviare al problema della dispersione del calore. L’amianto invece è estremamente dannoso: le sue fibre con il tempo si scompongono separandosi parallelamente all’asse centrale, fino ad arrivare a diventare inalabili, provocando poi tumori alla pleura, la membrana che riveste i polmoni, ai polmoni stessi e altre malattie croniche alle vie respiratorie. 

«Negli anni successivi al posto di questo elemento si è optato per altri elementi - continua il dottor Barbarossa -, come la lana di vetro o la lana di roccia, le cui fibre invece si separano perpendicolarmente al proprio asse, rimanendo dello stesso diametro e non essendo inalabili non sono dannose per la salute».  

In seguito a studi, ricerche, sentenze giudiziarie e purtroppo molti decessi, in tutta Italia si sta provvedendo alla bonifica totale di questa sostanza. Data la pericolosa situazione l’Aler ha preso provvedimenti e nel 2009 ha fatto affiggere su tutte le tubature del quartiere un adesivo con la scritta "Attenzione: contiene amianto". Dopo anni di fermo l’Azienda lombarda edilizia residenziale circa un anno fa ha avviato un programma triennale per l’eliminazione dell’amianto da tutto il proprio patrimonio. 

Ma oggi, però, nel quartiere Calvairate, sono state bonificate solamente le cantine dello stabile di via Etruschi 1, i cui tubi hanno un nuovo rivestimento isolante protetto da lamina di alluminio. In tutti gli altri stabili permangono i rivestimenti d’amianto che con gli anni si stanno sempre più deteriorando. Certo, l’amianto presente non è in alte percentuali, ma sicuramente non giova alle persone che vivono nelle palazzine. 

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