rotate-mobile
Porta Romana Ortles / Via Benaco, 1

«Lo vedi, lo fai, lo insegni». E con Ohibò si diventa tutti "cicloesperti"

In zona Corvetto una ciclofficina dove si insegna "per osmosi". Si porta la bici ad aggiustare, si fanno due chiacchiere e si impara qualcosa. La volta dopo, s'impara altro. La terza volta si insegna

Tre ragazzi e una grande passione: questi gli elementi fondamentali che hanno permesso l'apertura della nuova ciclofficina Ohibò.

Da inizio ottobre, in zona Corvetto, presso la sede dell'omonimo circolo Arci, è stato aperto questo spazio in cui tutte le domeniche pomeriggio è possibile svolgere molteplici attività: riparare la propria bicicletta gratuitamente, imparare i piccoli trucchi del ciclista professionista, condividere dubbi e informazioni e ordinare pezzi di ricambio.

La ciclofficina © Ohibò

«L'idea di aprire una ciclofficina ci è venuta in mente diversi mesi fa, parlando con il gestori del circolo Arci Ohibò, poiché da entrambe le parti c'era la volontà di diffondere la cultura della bicicletta in una zona, quella del Corvetto, dove mancava un punto di riferimento per gli interessati», spiega Guglielmo, uno dei tre ragazzi che gestiscono lo spazio. 

A Milano negli ultimi anni spopolano le ciclofficine, oggi se ne può trovare una quasi in ogni quartiere. Nel 2011, infatti, complice forse la crisi e il caro benzina, sono state vendute molte più biciclette che automobili ed inoltre le persone si stanno dando sempre più al "fai da te" e al recupero dell'usato.

«L'idea che sta alla base della nostra ciclofficina – continua Guglielmo - è quella di fornire attrezzi, consulenze e pezzi di ricambio a tutti coloro che avessero intenzione di imparare a mettere le mani sui meccanismi di una bicicletta senza così doversi sempre e per forza rivolgere a ciclisti professionisti».

Come in molte ciclofficine accade, le persone che vanno all’Ohibò, non solo riparano la propria bicicletta, ma imparano anche come fare. Il motto ispiratore delle ciclofficine è infatti “lo vedi, lo fai, lo insegni”.

«Noi, io e Andrey e Marco, gli altri due ragazzi che gestiscono con me la ciclofficina, non siamo professionisti, quindi il tipo di consulenze che possiamo fornire è limitato dalla nostra conoscenza, che a nostra volta abbiamo acquisito passando del tempo in altre ciclofficine, pertanto trasmettiamo il sapere quasi per osmosi, senza alcun genere di lezioni teoriche che non siano anche pratiche». 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Lo vedi, lo fai, lo insegni». E con Ohibò si diventa tutti "cicloesperti"

MilanoToday è in caricamento