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Forlanini Taliedo / Via Oreste Salomone

Le case bianche di via Salomone saranno riqualificate: Aler stanzia sei milioni

Ecco i dettagli dei lavori. A marzo la visita di Papa Francesco

Le case bianche di via Salomone, zona Forlanini-Taliedo, sono uno degli emblemi del degrado abitativo milanese. La buona notizia è che Aler, proprietaria degli immobili denominati "Lotto 64", ha stanziato sei milioni e 100 mila euro per riqualificare tutti i numeri civici con interventi mirati, necessari, attesi da troppi anni.

Dopo la messa a punto dei progetti partiranno le gare e, nel 2018, i lavori. Che prevedono, tra l'altro, il recupero di tre ascensori e la sostituzione di diciassette, come rimedio definitivo al fatto che, troppo spesso, non funzionano. Saranno poi sostituiti i citofoni, i presidi antincendio e gli impianti elettrici. Sarà rifatto il cappotto delle facciate. 

Nel quartiere sono soddisfatti: gli abitanti dei quasi 500 alloggi aspettano con ansia, da tempo, un piano di riqualificazione del genere. Che non sarà completo, ma è molto meglio del nulla a cui si stavano abituando. «Manca il sistema di chiusura, un piano per le cantine, una strategia mirata su chi delinque e disturba, un piano rifiuti», scrive su Facebook Oscar Strano, Forza Italia, presidente del consiglio del Municipio 4. Ma la sua non è una lamentela, tutt'altro: «Un intervento manutentivo che aspettavamo da molto. E parte essenziale di un percorso che inizia oggi e che, speriamo, possa coinvolgere tutti i soggetti che hanno responsabilità», scrive ancora.

E per Marco Cormio, Pd, ora consigliere di Municipio all'opposizione e per tanti anni consigliere comunale, l'assessorato alle politiche sociali dovrebbe intervenire con suo personale qualificato per affiancare i lavori di ristrutturazione e riqualificazione a un percorso che guardi anche al disagio e alle fragilità.

Sullo sfondo un lavoro costante del comitato Salomone Rinasce, di cui Strano è stato un "pezzo" importante prima della sua elezione nel 2016. E - non va dimenticato - la visita di Papa Francesco a fine marzo 2017, che ha contribuito dal punto di vista simbolico a far luce su questo quartiere difficile. Il Papa, tra l'altro, aveva chiesto che fossero evitate operazioni di "maquillage" prima della sua visita. Unica eccezione, fu risistemato un ascensore che lui avrebbe dovuto usare per salire in uno degli appartamenti.

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