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Martedì, 16 Aprile 2024
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"Il Lambretta paura non ne ha": mille ragazzi contro lo sgombero

Un migliaio di attivisti sono scesi per le strade di Milano per manifestare contro lo sgombero del collettivo Lambretta. Majorino: "Uno scandalo tenere il patrimonio pubblico inutilizzato"

I ragazzi del collettivo Lambretta non ci stanno. Martedì sera un migliaio di attivisti si sono presentati fuori dalla sede del collettivo, sgomberato durante la giornata, per un presidio e verso le sette sono partiti per una manifestazione per le vie del quartiere.

"Il Lambretta paura non ne ha", "A Milano nel 2012 è la 'ndrangheta ad ordinare gli sgomberi: Zambetti e Aler vergogna", questi i due striscioni che hanno aperto la marcia dei mille giovani milanesi. Tutto si è svolto pacificamente, anche grazie ad un ingente numero di forze dell'ordine in divisa e in borghese. C'è stato solo qualche attimo di tensione, sul finale della manifestazione, quando gli attivisti, passando di fronte alla sede Aler di viale Romagna, hanno lanciato alcuni fumogeni e un sasso contro l'edificio

Manifestazione collettivo Lambretta © Gemme/MilanoToday

Al presidio era presente anche Pierfrancesco Majorino, assessore comunale alle Politiche sociali, che ha parlato con alcuni ragazzi del centro sociale. "Abbiamo sempre condannato ogni forma di occupazione, tuttavia credo che sia uno scandalo tenere il patrimonio pubblico inutilizzato. Siamo intervenuti e stiamo intervenendo per liberare al massimo le opportunità. Chiediamo lo stesso a tutti gli enti e alle istituzioni di andare molto velocemente in questa direzione, in  modo che la domanda se occupare o meno uno stabile non si ponga nemmeno".

"Non vogliamo essere un pretesto per condannare gli altri".

Una ragazza del collettivo, a termine del dialogo con l'assessore alle politiche sociali ha dichiarato: "Sui network sono girate dichiarazioni dell'amministrazione comunale. E di condanna alle azioni che ci hanno preceduto. Vogliamo solo dire che non vogliamo essere usati come pretesto per condannare gli altri perché quello che stiamo mettendo in campo è la difesa degli spazi sociali e questo vale per tutti". 

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