La sua "colpa" è stata quella di avere portato fuori dal palazzo, di prima mattina, i cassonetti dell'immondizia affinché l'Amsa li svuotasse al passaggio. Come fa sempre, avendo quell'incarico dal condominio. Due giovani lo hanno aggredito, affermando apertamente di avere nascosto droga nell'immondizia. Alla fine sono stati arrestati.

Tutto inizia quando un passante segnala una lite in corso presso il civico 26 di via Casati, zona Porta Venezia. Sono le sette del mattino di lunedì 28 novembre. La vittima è un egiziano di 42 anni: ai militari dell'esercito, impegnati nella "vigilanza dinamica" dalle parti della stazione centrale, l'uomo "consegna" uno dei due aggressori (che aveva bloccato) e fornisce le indicazioni per catturare, poco lontano, l'altro.

Poco prima, i due avevano affrontato l'egiziano chiedendo dapprima dove fossero alcune bottiglie di birra che loro avevano lasciato accanto ai cassonetti, e poi dove fosse un sacchetto pieno di droga anch'esso celato vicino all'immondizia. L'uomo, per difendersi mentre quelli cercavano di colpirlo proprio con un cassonetto, si era rifugiato nei pressi di un bar della zona, poi era tornato vicino al palazzo e la colluttazione era proseguita.

I giovani alla fine hanno avuto la peggio: uno di loro, come detto, è stato bloccato sul posto dall'egiziano mentre l'altro si è dileguato, per poi essere raggiunto dalla pattuglia di militari, che infine hanno atteso che arrivasse una pattuglia della polizia per arrestare i malviventi: si tratta di due marocchini di 21 anni, uno incensurato e l'altro con diversi precedenti, tra cui un tentato omicidio.

Ai giovani viene contestata la rapina aggravata, perché nella colluttazione si erano impossessati del cellulare della vittima.