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Legnano Arluno

Incendiano una pasticceria in un centro commerciale: il video li incastra, 5 arresti

Nessuno degli arrestati farebbe parte di organizzazioni del crimine organizzato. Si tratta in tutto di cinque persone bloccate tra Milano, Spino d'Adda (Cremona) e Zerbolò (Pavia)

Le immagini delle telecamere del circuito di sicurezza della pasticceria Vivian's, all'interno del centro commerciale Ara Luna di Arluno (Milano), sono eloquenti. Due uomini col volto parzialmente travisato entrano nel locale dopo aver sfondato una porta a vetri con un grosso martello da 5 kg. In mano hanno una bottiglia di quelle di detersivo. All'interno del recipiente c'è della benzina.

Video: ecco le immagini che li incastrano

Dopo aver preso circa 90 euro dalla cassa e qualche caramella, uno dei due cosparge l'area dietro al bancone con il carburante. Poi, mentre il secondo lo aspetta all'ingresso, si china e accende la pozzanghera infiammabile. Il rogo divampa immediato e il fumo in pochi secondi avvolge tutto, anche l'obiettivo del sistema di video sorveglianza.

Le indagini dopo l'incendio all'Ara Luna

Era il 18 ottobre del 2017. L'incendio, oltre a distruggere la pasticceria a gestione familiare, crea danni ingenti all'interno centro commerciale: allagato dal sistema antincendio interno. Martedì mattina, al termine di un'indagine dei carabinieri della Compagnia Legnano, i responsabili sono stati arrestati.

Come riferito dal comandante Francesco Cantarella, è stato un lavoro lungo e complesso quello che ha permesso di individuare i colpevoli, anche se non è stata fatta luce sul movente dell'incendio doloso. Su questo fronte restano aperte varie ipotesi: si indaga a 360 gradi per capire, dalle ritorsioni personali o commerciali alle estorsioni, magari non denunciate.

Chi sono gli arrestati che hanno incendiato Vivian's

Nessuno degli arrestati farebbe parte di organizzazioni del crimine organizzato. Si tratta in tutto di cinque persone bloccate tra Milano, Spino d'Adda (Cremona) e Zerbolò (Pavia). Sono tutti uomini tra i 22 e 53 anni, alcuni con precedenti per furto. Altri due risultano solo indagati per la vicenda, il capo sarebbe Lorenzo Canito, nota famiglia di via Quarti a Milano.

Partendo dall'analisi delle immagini di videosorveglianza interne al locale e da altre telecamere della zona, i carabinieri hanno ricostruito le modalità e le singole responsabilità degli indagati, distinguendo i due esecutori materiali del furto e dell'incendio, del 'palo' e di chi, poche ore prima dell'incendio, era andato ad un vicino distributore di carburante per riempire di benzina il flacone poi utilizzato per appiccare le fiamme.

Il giorno prima avevano fatto il sopralluogo partecipando ad una serata in un locale all'interno del centro commerciale, indossavano per giunta gli stessi abiti. Sono stati anche identificati altri tre complici che avevano concorso nella pianificazione ed esecuzione del reato. Ora non resta che capire il motivo che ha mosso le loro menti criminali.

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