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Giovedì, 28 Marzo 2024
Fulvio Testi viale Fulvio Testi

Blitz anti prostituzione tra Fulvio Testi, Bicocca e Greco: la polizia setaccia i quartieri

Scoperti tre appartamenti affittati in nero e trasformati in luoghi di incontro coi clienti. Un arresto per detenzione di droga

Tre appartamenti sequestrati, un arresto per droga, 66 persone controllate di cui 44 straniere (39 pregiudicate). 15 stranieri, irregolari in Italia, probabilmente verranno espulsi. E' il bilancio del blitz antiprostituzione effettuato dalla polizia nella zona di viale Fulvio Testi nella notte tra mercoledì e giovedì, sotto la guida di Angelo De Simone, a capo del commissariato Greco-Turro.

L'obiettivo era quello di "scoraggiare" l'attività di prostituzione lungo una delle arterie più note a Milano per questa attività. Come è noto, la prostituzione in sé è legale (anche in strada), mentre tutta una serie di "contorni" sono illeciti: lo sfruttamento economico e il semplice favoreggiamento vanno a colpire i gestori dell'attività, gli autisti che accompagnano le prostitute dal luogo di lavoro a casa e viceversa, talvolta anche chi affitta gli appartamenti in cui le prostitute esercitano (ma la questione è controversa). 

Tre appartamenti sequestrati

A parte l'italiano arrestato per droga e il baracchino di panini allontanato da via Chiese perché il proprietario aveva un permesso temporaneo e invece era sempre in quel punto, il blitz ha consentito di identificare numerose trans che si prostituiscono (sul viale Fulvio Testi la prostituzione è quasi del tutto di trans), scovare tre appartamenti affittati in nero, mappare nuovamente il territorio e rispondere alle richieste e segnalazioni degli abitanti della zona, che hanno da lamentarsi per degrado, schiamazzi notturni, sporcizia e via dicendo.

Fuori città, le forze dell'ordine sono anche più attive nel monitoraggio delle strade della prostituzione, e non mancano Comuni che emanano ordinanze ad hoc con multe salatissime (500 euro) per gli automobilisti sorpresi a sostare per contrattare la prestazione: ordinanze che i magistrati hanno considerato legittime soltanto se localizzate in strade specifiche di un Comune e limitate nel tempo, perché altrimenti non rispondono a una generale esigenza sull'ordine pubblico.

Tornando alla periferia setacciata dai poliziotti nella notte tra mercoledì e giovedì, i tre appartamenti sono localizzati in viale Fulvio Testi 182, dove i residenti si sono spesso lamentati del via vai di clienti, in via Felice Romani 3, dove lo scantinato malandatissimo serviva da luogo di consumo del sesso a pagamento, e in via Pulci 13, dove è stato sorpreso e arrestato un italiano che aveva in casa sia le trans (che ospitava) sia 5 grammi di cocaina.

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Aids, droga, vittime

Il quartiere si rassicurerà, e probabilmente per qualche giorno la situazione sarà meno "caotica", mentre le persone che si prostituiscono (e i loro "protettori") dovranno cercare nuove alcove per ospitare i clienti; ma c'è da pensare che viale Fulvio Testi non smetterà di essere uno dei crocevia della prostituzione (transessuale e non) di Milano. Le forze dell'ordine, di solito, non agiscono comunque soltanto secondo un input "securitario", perché il fenomeno presenta anche aspetti sociali di non poco conto.

La diffusione dell'Aids, per esempio, con 9 mila casi in città nel 2015; e poi il consumo (e spaccio) di droga, che spesso si accompagna alla prostituzione; ancora, il controllo altrui dell'attività, che come si sa si traduce non raramente in schiavitù anche se nel nostro Paese è ormai più diffuso un modello di sfruttamento "soft", che si limita a sfruttare i guadagni o poco più.

Dal Comune di Milano un progetto contro la tratta

E infine, ma non secondaria, la condizione delle trans e delle donne che si prostituiscono: la maggior parte delle quali, se potesse scegliere davvero liberamente, non continuerebbe ma, vuoi per lo sfruttamento di terzi, vuoi perché invischiata in un vicolo cieco da anni (alcune delle trans e delle donne identificate in viale Fulvio Testi hanno più di 50 anni), trova ormai impossibile cambiare vita. E' a questo punto che, necessariamente, devono intervenire altri attori, a fianco delle forze dell'ordine, se l'obiettivo di salvaguardare la loro dignità vuol essere raggiunto.

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