In fuga dopo incidente mortale, esce di carcere e torna rubare
Micheal Stepic, rom nel 2011 minorenne, era a bordo della Bmw che - a velocità folle - travolte e uccise Pietro Mazzara; appena uscito di carcere, si ripete: furto e fuga con incidente
All'alba del 9 giugno 2011 Pietro Mazzara, 28 anni, fu ucciso da un'auto pirata con a bordo 3 rom e un nordafricano che travolse la sua Citroen C3 all'angolo tra via Cogne e via Arsia, a Milano.
Scappavano a folle velocità dalla polizia dopo aver commesso una "spaccata" in una tabaccheria di via Mambretti. A bordo della Bmw 320D c'era anche Michael Stepic, allora minorenne (compirà 19 anni il prossimo ottobre), che lo scorso aprile è uscito dal carcere minorile di Bari per decorrenza dei termini d'Appello, tornando in libertà. Ora è indagato per il furto della borsa di una donna di 80 anni avvenuto il 3 luglio.
Il fatto è avvenuto in via Bovisasca, dove l'anziana ha raccontato di aver subito il furto della propria borsa mentre si trovava nella sua Fiat Seicento. Un giovane a bordo di una Golf le ha fatto segno di aver urtato lo specchietto, e mentre la signora chiedeva spiegazioni un complice le ha aperto la portiera e si è impossessato della borsetta contenente circa 400 euro.
Poi sono scappati a bordo della Golf.
Una passante ha preso il numero di targa e ha segnalato il furto alla polizia, che è riuscita a risalire alla proprietaria dell'auto: una rom di 36 anni con lo stesso cognome di Stepic. A quel punto una volante si è diretta verso il campo nomadi di via Negrotto dove il giovane è domiciliato, e pochi minuti dopo è stata quasi travolta dall'auto dei due sospetti che arrivava a forte velocità.
Evitato l'impatto con gli agenti, la Golf si è schiantata contro una recinzione e i due che erano a bordo sono scappati a piedi facendo perdere le proprie tracce. Grazie al riconoscimento fotografico della vittima, che ha sporto denuncia presso il commissariato Comasina, è stato possibile identificare Stepic come uno degli autori del furto e indagarlo per il reato.
Al momento dell'incidente con Mazzara, il nomade era seduto sul sedile posteriore della Bmw e per questo era stato condannato a 8 anni per concorso in omicidio volontario con dolo eventuale, in attesa dell'appello. Ma con la decorrenza dei termini era tornato in libertà.