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Un registro per segnare quando i bambini vanno in bagno: è bufera in una scuola di Milano

Il registro conterrà orari di entrata e uscita dalle classi. Ma genitori e sindacati di insegnanti non ci stanno

Un registro per segnare gli orari di entrata e uscita dalle classi per andare in bagno. Sembra incredibile ma succede in una scuola elementare di Milano, la Confalonieri di via Jacopo dal Verme, all'Isola. Una disposizione che ha fatto andare su tutte le furie numerosi genitori, anche all'interno del consiglio d'istituto, e i sindacati.

«Al fine di tutelare il benessere psicofisico degli studenti, i docenti dovranno rilevarne quotidianamente, per iscritto, su apposito modulo, le uscite e i rientri per recarsi ai servizi igienici. Il modulo dovrà essere consegnato in segreteria al termine delle lezioni». Questo l'ordine di servizio firmato dalla dirigente dell'istituto. «Siamo nella civile, multetnica, aperta, tollerante Milano, nel 2019; siamo nell'ambito della scuola pubblica. Purtroppo. Non a Cuba, in Russia, in Cecenia, in Cina o in non so quale Paese del terzo mondo», è il commento su Facebook di Andrea Montanari, presidente dell'associazione genitori.

Si tratta della stessa scuola in cui, a novembre del 2018, i genitori e i loro figli avevano inscenato una protesta davanti all'istituto, proprio per rendere pubblico il problema dei bagni costantemente sporchi e maleodoranti.

La diffida dei genitori

Secondo molti, si tratta di rilevare un dato sensibile del minore. Così da alcuni genitori è partita una diffida scritta, indirizzata al corpo docente e alla dirigenza della scuola, per impedire che la circolare venga messa in pratica. La presidente del consiglio d'istituto, Elisabetta D'Alfonso, lamenta che quest'ordine di servizio non è mai stato discusso appunto in consiglio. Diversi genitori affermano che nessuno ha spiegato a chiare lettere la motivazione del provvedimento, che però sarebbe da rintraccciare nei bagni «tutt'altro che igienici». Salvo il dettaglio che, così, è come se si scaricasse l'intera responsabilità proprio sui bambini. E' come se si volesse controllare chi sporca, incrociando gli orari.

La dirigente Luisa Martiniello nega che l'obiettivo sia questo. Spiega che intanto la situazione dei bagni, secondo lei, è migliorata negli ultimi mesi; e poi che il registro serve a «rendere il servizio di pulizia più efficiente, invitando gli alunni a segnalare i bagni sporchi alla maestra, che a sua volta avvisa il bidello per intervenire al più presto». E aggiunge che a fine giornata i moduli con gli orari saranno comunque distrutti, proprio per salvaguardare la privacy.

La vicenda non è passata inosservata. E' durissimo il commento di Paolo Limonta, consigliere comunale di Milano Progressista e a sua volta insegnante nelle scuole elementari: «Non volevo credere ai miei occhi. Io credo che l’unica tutela reale del benessere psicofisico degli studenti di questa scuola possa essere esclusivamente la decisione del dirigente scolastico di cambiare mestiere».

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