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Niguarda Niguarda / Via Privata Hermada

Adesivi fascisti su sedi dell'Anpi e del Teatro della Cooperativa

Il raid dopo il 25 aprile. E nel quartiere Stadera seconda corona bruciata su lapidi di partigiani in pochi giorni

Provocazione di stampo fascista nel quartiere di Niguarda, presso la sede del Teatro della Cooperativa, quella del Pd e quella della sezione Anpi di quartiere. A denunciarlo sono stati, su Facebook, il regista Renato Sarti e l'Anpi. In particolare, sulla saracinesca del teatro e sulla sede dell'associazione sono stati applicati adesivi che ritraggono una ragazza semisvestita con due fascette nere: "I love spaghetti" e "Hate antifa" (quest'ultima scritta significa "odio gli antifascisti").

L'adesivo è stato applicato coprendo il volto della partigiana Lia, alias Gina Bianchi Galeotti, uccisa il 24 aprile 1945 dai nazisti con raffiche di mitra mentre era incinta d 8 mesi. "Questo sfregio, che Lia non meritava, è un inequivocabile attestato di volgarità e squallore umano, prima che politico", commenta Sarti: "Lia ha sacrificato la sua vita e quella del bambino che portava in grembo per un Paese molto diverso da quello che vorrebbero gli autori di questa vigliaccata, in pieno stile fascista e che si inserisce in un contesto politico generale a dir poco allarmante".

"Cento anni fa i fascisti assaltavano la sede dell'Avanti uccidendo chi vi era all'interno. Oggi a Niguarda si limitano ad attaccare adesivi di cattivo gusto in cui ci annunciano di odiare gli antifascisti. Sono passati 100 anni e non hanno ancora imparato il rispetto per chi non la pensa come loro", è il commento dell'Anpi Niguarda.

Già colpita in passato l'immagine di Lia

L'immagine della partigiana Lia era già stata sfregiata nel mese di luglio del 2018. Niguarda fu il primo quartiere ad insorgere, il 24 aprile 1945 e la partigiana Lia mentre era in bicicletta insieme con la compagna Stellina Vecchio per portare ai partigiani l'ordine di insurrezione.

Venne colpita e uccisa da una raffica di mitra sparata da un camion carico di soldati tedeschi in fuga in via Graziano Imperatore a Niguarda all'altezza del civico 40. La Bianchi era incinta e aveva appena riferito alla Vecchio di essere contenta perchè "il nostro bambino nascerà in un paese libero".

Bruciata corona su lapide di un partigiano

Non è l'unico episodio simile successivo al 25 aprile, quest'anno. Quasi contemporaneamente, in via Spaventa, al civico 1 è stata bruciata una corona posta sulla lapide del partigiano Mario Peluzzi. Lo rende noto Roberto Cenati, presidente dell'Anpi Milano. "La via è vicinissima alla sede di Forza Nuova ospitata in un appartamento Aler", spiega Cenati. Nello stesso quartiere, pochi giorni prima, era stata bruciata in via Palmieri la corona sulla lapide di un altro partigiano, Carlo Ciocca.

E proprio nel quartiere Spaventa, in occasione della "colazione col sindaco", sabato mattina Beppe Sala aveva commentato che, per lui, "Forza Nuova resta un partito anticostituzionale".

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