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Porta Nuova Isola / Via Luigi Porro Lambertenghi

Truffa in via Porro Lambertenghi: derubato ristorante di lusso

E' riuscita abilmente a farsi dare il resto di 200 euro, mentre ancora doveva consegnare la banconota da 500 euro che, ovviamente, non aveva. E' successo l'altro ieri in un ristorante di lusso di Isola

Tra gli astici e le bottiglie di champagne, una truffa da duecento euro. È quella che è stata giocata ieri pomeriggio ad un ristorante di lusso di via Porro Lambertenghi, nel cuore del quartiere Isola. Un locale molto particolare: uno tra i più piccoli di Milano, con soltanto dodici posti a sedere e un menu a senso unico, specializzato in crostacei.
Sono da poco passate le 15 quando una donna di 60 anni, bassa e di corporatura robusta, vestita di tutto punto, un paio di grandi occhiali da sole firmati sul volto, entra nel ristorante “Di cotte e di crude”. Dopo essersi presentata come “la moglie del dottor Brambilla, un vostro cliente”, prenota per la sera un tavolo per otto persone.

E poi, una volta conquistata la fiducia del titolare, che chiama per nome, chiede di portare via quattro bottiglie di champagne: “Per oggi pomeriggio abbiamo organizzato una festa nello studio dentistico di mio marito”, dice. Il conto è presto fatto: 280 euro, 70 euro per bottiglia.
  La donna è riuscita abilmente a farsi consegnare 200 euro di resto  

La donna si offre di pagare in contanti, con una banconota da 500 euro. Ed è a questo punto che scatta il raggiro. “Purtroppo ho lasciato il portafogli in studio da mio marito, qui accanto”, spiega mortificata. “Faccia venire sua moglie con me, così andiamo a recuperarlo insieme”. E con estrema gentilezza, con una mossa che dimostra la sua bravura, riesce a farsi consegnare l’anticipo del resto, una banconota da 200 euro.

Il resto è un copione scontato. Fuori dal ristorante, dopo pochi metri la sessantenne riceve una falsa telefonata e la usa come scusa per allontanarsi. Alla moglie del titolare non resta che andare davanti al citofono “di quel palazzo marrone” e scoprire che di uno studio dentistico Brambilla non c’è proprio traccia.

La truffatrice non è  una figura sconosciuta in zona. Il gestore di un bar di via Borsieri ha riferito di averla già incontrata in altre occasioni. E ogni volta lei, dopo aver comprato un pacchetto di sigarette, cercava di imbrogliare sul resto.“Ma quelli erano colpi da 10 o 20 euro”, dice il titolare dell’asticeria. “Quello che ho subito io ne vale 200”.
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