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Niguarda via Imbonati

Immigrati sulla torre: Boni e De Corato chiedono l'intervento di prefetto e questore

Oggi alle 17 i sindacati incontreranno il Prefetto di Milano per discutere della protesta degli immigrati, sulla torre di via Imbonati da 15 giorni per manifestare la loro contrarità alla sanatoria del 2009, e trovare una soluzione al problema. Farina (Sel): "Forma di protesta pacifica"

I sindacati questo pomeriggio alle ore 17 incontreranno il Prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi per discutere della protesta degli immigrati, sulla torre di via Imbonati da 15 giorni per manifestare la loro contrarità alla sanatoria del 2009 e trovare una soluzione al problema. A poche ore dall'incontro il presidente del Consiglio della Regione Lombardia e il vicesindaco di Milano hanno fatto delle dichiarazioni in cui chiedono al questore Marangoni e al prefetto  Lombardi di mettere fine alle proteste degli immigrati.

"Il prefetto e il questore intervengano per porre fine" alla protesta "vergognosa" dei 3 immigrati asserragliati dal 5 novembre sulla Torre ex Carlo Erba, ha affermato il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni (Lega).

"La protesta da troppi giorni sta tenendo in allerta la città di Milano e ha trasformato l'occupazione abusiva della torre di via Imbonati in una kermesse politica, divenendo un vero e proprio pretesto per dare vita a manifestazioni demagogiche contro la politica della legalità e del rigore che le istituzioni milanesi, lombarde e nazionali stanno portando avanti con grande senso civico".

Da qui l'auspicio che "anche in vista dell'incontro annunciato per oggi pomeriggio dalle sigle sindacali in Prefettura, non si arretri di un solo millimetro - conclude Boni - sulla posizione del rigore seguita da questo governo sul tema dell'immigrazione".

A dire basta chiedendo l'intervento di questore e prefetto è anche il vicesindaco di Milano.
“Non è più accettabile che da oltre 15 giorni un quartiere sia sotto sequestro da un manipolo di paladini dell’illegalità legati ai centri sociali. Mentre le Forze dell’ordine presenti stanno a guardare tutte le trovate, sit-in pseudo-spettacoli teatrali, cortei, girotondi, andati in scena a sostegno di questa pagliacciata. Un immobilismo che deve finire. Perché a pagare il conto del ‘nobile fine’ di questi quattro gatti sono chiaramente i cittadini assediati in casa propria. Auspico che nell’incontro che si terrà oggi pomeriggio in prefettura venga chiaramente riaffermato il principio della legalità”, ha dichiarato il Riccardo De Corato.

“Questa pesante convivenza forzata ha esasperato i cittadini - aggiunge De Corato - .  Da giorni ormai gli anziani sono blindati nelle loro case, i residenti perdono il sonno per gli schiamazzi e la musica sparata a tutto volume durante la notte. E il quartiere si è degradato per la sporcizia diffusa e i rifiuti lasciati in giro. Con rischi per la sicurezza visto che vengono utilizzate anche le bombole a gas”.

“Prefetto e Questore devono mettere un punto fermo a questa situazione", ha concluso il vicesindaco.

La replica di Sel. "Ormai da tempo con puntuale insistenza il vicesindaco De Corato e il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Boni effettuano a mezzo stampa (e temiamo non solo) pressioni sulla Questura e sulla Prefettura di Milano affinché risolvano a fil di spada le manifestazioni e le proteste che si svolgono in città. Oggi è la volta degli immigrati della torre di via Imbonati e dei cittadini che sostengono tale, pacifica, forma di protesta", ad affermarlo è La il coordinatore provinciale milanese di Sel, Daniele Farina.

"E' un atteggiamento - spiega - insostenibile quello di chi, invece di svolgere un ruolo di mediazione ed equilibrio, come la responsabilità politico-amministrativa richiederebbe, tenta di precipitare in problema di ordine pubblico questioni che attengono alla sfera sociale". "Certamente - afferma ancora Farina - Boni e De Corato faticano ormai a recitare due parti in commedia, quella di chi con il proprio atteggiamento e le proprie scelte contribuisce a non risolvere i problemi e quella di chi scarica totalmente su altri soggetti e autorità la responsabilità di gestire vicende e circostanze che solo parzialmente competono loro".

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