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Pioltello

La bomba della 'Ndrangheta contro l'uomo che non pagava i debiti: tutti condannati

L'ordigno artigianale devastò l'appartamento di un operaio sudamericano

Nove imputati, tutti condannati. Si è concluso nella giornata di giovedì 6 dicembre il processo, con rito abbreviato, per la bomba che il 10 ottobre 2017 aveva devastato un appartamento di via Sante Alighieri a Pioltello. La condanna più alta è stata inflitta a Roberto Manno: 9 anni e sei mesi di reclusione, mentre per gli altri imputati sono scattate pene dai 3 anni e due mesi sino a 6 anni e quattro mesi; erano accusati, a vario titolo, di diversi reati: da detenzione di materiale esplosivo all'estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.

L'attentato fuori dall'appartamento

Tutto era accaduto il 10 ottobre 2017 quando una bomba artigianale era stata piazzata fuori dalla porta di un quarantaseienne dell'Ecuador, "reo" di non essere stato in grado di pagare i suoi debiti. L'esplosione, che solo per caso non aveva provocato feriti, aveva letteralmente distrutto l'abitazione della vittima e danneggiato pesantemente l'intero edificio, tanto che ancora oggi le dodici famiglie che ci vivevano sono senza una casa. 

I danni della bomba nel palazzo di Piotello

A ordinare quell'attentato, avevano ricostruito gli stessi carabinieri, era stato proprio un Manno: il giovane Roberto - venticinque anni, incensurato, figlio di Francesco - che aveva voluto far pagare all'ecuadoriano i ritardi nel saldare un prestito ricevuto.

Video | La palazzina distrutta dalla bomba

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