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Ex Ceruti, la bonifica rischia di creare un quartiere fantasma

L'assessore Cormio in commissione: «Il progetto permette di avere opere a macchia diffusa sul territorio». Il centrosinistra attacca: avendo aderito al Piano Casa ora Beretta può costruire fino a 245.000 mq senza alcun limite, il triplo rispetto a quando previsto nel Pgt

Durante la Commissione Tecnico Urbanistica che si è tenuta nel Comune di Bollate martedì 18 giugno l'argomento che ha tenuto banco è stato quello relativo alla Ex Ceruti e alla sua riqualificazione che dovrebbe avvenire seguendo i dettami del progetto presentato dalla proprietà. Ne riportiamo qui i tratti e le considerazioni salienti.

Presente alla Commissione, l'assessore all'urbanistica Matteo Cormio che ha spiegato: «Questa operazione permette di ottenere opere pubbliche a macchia diffusa sul nostro territorio in un giusto equilibrio tra bonifiche di aree contaminate e nuove opere per la cittadinanza».

Continua Cormio: «Ci tengo a sottolineare che il documento presentato dalla proprietà è un progetto e che l'amministrazione, al momento, non ha preso ancora nessuna decisione. Certo che l'opportunità è importante perché riteniamo meritevole riqualificare l'area Ceruti ed è presente come obiettivo nel nostro programma elettorale. L'azienda Beretta si sposterà quindi al posto dell'attuale piattaforma ecologica (che verrà dislocata a Ospiate, ndr)».

Termina l'assessore: «Dobbiamo soltanto vedere se in questo progetto ci sono le premesse per potere procedere. Abbiamo anche sentito, dopo l'assemblea con la cittadinanza per presentare il progetto, i pareri delle scuole e delle associazioni proprio per coinvolgere tutti gli interessati e i cittadini».

Tra i banchi però il consigliere di Sel Leonardo Salerno attacca: «Mi chiedo perché l'amministrazione continua a dire che nulla è stato deciso e che non c'è ancora un indirizzo preso dal Comune. L'indirizzo invece è stato dato eccome, aderendo alle regole del Piano Casa che non erano un obbligo, ma si potevano scegliere discrezionalmente. Ora il risultato qual è? Che l'ammistrazione si è messa su una posizione di debolezza nei confronti della proprietà che, grazie al Piano Casa approvato, potrà fare valere i mq che vuole».

In sostanza, a detta del centrosinistra, dagli 80.000 mq edificabili previsti nel Pgt si passa a un massimo di 245.000 mq (il triplo, pari a tutta l'area in questione). Non è detto che la proprietà proponga di edificare tutta l'area, ma in linea teorica può farlo e grazie al Piano Casa l'amministrazione non ha potere di impedirglielo. Sarebbe una bella colata di cemento (e di residenziale) nel centro di Bollate e per il centrosinistra si andrebbe a creare un "quartiere fantasma" che chissà quando potrà trovare inquilini.

C'è anche da tenere da conto una questione: il 31 dicembre 2013 scadrà il Piano Casa. Se il tutto va in porto entro tale data la proprietà potrà decidere di edificare anche tutti i 245.000 mq (ma magari, anche per la crisi attuale, sceglierà di edificarne meno, ma sempre a sua discrezione); se invece si andrà con le questioni burocratiche nell'anno 2014, allora decadrà il Piano Casa e si ritornerà agli 80.000 mq previsti nel Pgt.

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