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Droga nelle piazze, Gabriella: «Tre giorni da criminale», Francesca: «Perseguitati dai carabinieri»

Nell'operazione anti-droga "Piazza Pulita" sono state arrestate 3 persone e 4 denunciate. Tra queste Gabriella Franzoso: «Sono innocente, ma mi hanno trattato come una criminale» e Francesca Marvuglia: «I carabinieri perseguitano la mia famiglia»

Il 10 marzo abbiamo raccontato dell’operazione dei carabinieri “Piazza Pulita” sullo spaccio di droga tra Bollate e Novate Milanese che ha coinvolto diverse persone: tre sono finite in carcere e quattro sono state denunciate a piede libero.

Tra queste c’è Gabriella Franzoso, che in carcere c’è stata, ma è stata rilasciata e ora vuole raccontare la sua verità: «Sono molto arrabbiata, io sono invalida civile (la signora per questo percepisce una piccola pensione di invalidità, ndr) e sono in cura da un po’ di tempo per questo: in cella ho pensato anche al suicidio».

Continua Franzoso in maniera accorata: «Io non centro niente con questa situazione eppure mi hanno trattato come una criminale e mi hanno portato in carcere».

Racconta la donna: «I carabinieri hanno bussato alla mia porta alle 5 del mattino, cercavano della droga, sono entrati con un cane e hanno rovistato dappertutto non trovando niente nella mia abitazione di 25 mq».

Dalla perquisizione all’arresto: «Nonostante ciò sono stata portata in carcere con l’accusa di nascondere nel mio appartamento della droga. Ci sono rimasta tre giorni, poi mi hanno comunicato il mandato di scarcerazione: alle 19 mi hanno aperto la cella e mi hanno detto “Signora Franzoso, lei è libera”. Mi sono trovata in mezzo alla strada, senza soldi (mi hanno dato 20 euro per cara grazia) e senza telefono, poi sono riuscita a tornare a casa».

Tra le persone indagate a piede libero invece c’è Francesca Marvuglia, fidanzata di Manuel Antonino e sorella di Emanuel Marvuglia (entrambi tutt’ora in carcere): «Questa operazione dei carabinieri nasce da delle grandissime “antipatie” da parte delle caserme di Rho e Novate nei confronti del mio ragazzo e di mio fratello».

Marvuglia scende nei dettagli: «Manuel ed Emanuel stanno pagando i loro errori del passato, come se dovessero portare un fardello per anni. Se sbagli, per lo Stato rimani sempre e comunque una pecora nera».

Manuel Antonino era finito nei guai in due episodi anni fa: la prima volta da minorenne per «il possesso di una piccola dose di droga», la seconda volta «per essere stato fermato in motorino in compagnia di un amico che aveva della droga con sè».

Per il primo episodio, racconta Francesca, «ha preso la condizionale, per il secondo ha dovuto scontare 2 anni e 3 mesi di domiciliari perché i carabinieri hanno scritto che entrambi avevano la droga».

Manuel Marvuglia invece nel suo passato ha invece un arresto per rapina nel 2008, per il quale «è stato assolto con formula piena ed è stato risarcito dallo Stato».

Francesca ci tiene a sottolineare: «I carabinieri in quest'ultima vicenda hanno detto che entrambi "non lavorano, passano il weekend a “sballarsi” e fanno soldi facendo in pusher": forse non sanno che entrambi hanno un regolare contratto di lavoro e pagano regolarmente le tasse».

Ora i due sono ancora in carcere a San Vittore (dal 9 marzo), Francesca chiude: «Questo Stato lascia marcire i propri cittadini dentro anche se non hanno fatto niente, per colpa della burocrazia. Per fortuna li hanno messi nella stessa cella e si stanno facendo forza a vicenda».

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