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Vaghi sul consiglio "notturno": «De Ruvo arrogante, Pd zitto e inerme»

Dura la reazione della Lega Nord di Bollate dopo il prolungamento notturno del consiglio comunale di mercoledì 14 ottobre. Il consigliere comunale Carlo Vaghi attacca: «Su Gaia atto non urgente, i consiglieri del Pd come dei "vassalli"»

Dura la reazione della Lega Nord di Bollate dopo il prolungamento notturno del consiglio comunale di mercoledì 14 ottobre. Il consigliere comunale Carlo Vaghi attacca: «Ci sono consiglieri e assessori di buon senso, che all'una di notte preferiscono andare a dormire, evitando due ore di discussione per una delibera non urgente. E poi c'è l'Assessore De Ruvo, che impone anche ai consiglieri Pd riluttanti di andare avanti a oltranza, nonostante anche due assessori e un consigliere di maggioranza abbiano manifestato platealmente il loro disappunto».

Prosegue Vaghi: «Scene memorabili quelle proposte la notte di mercoledì 14. La serata fila via tranquilla con i presidenti di Gaia e Gaia SUS che illustrano il bilancio 2014 delle nostre partecipate. Il sindaco è assente. Perchè? Ovviamente perchè non può essere presente a consigli e giunte che riguardano Gaia, il cui direttore è suo fratello».

Poi il fatto che scatena le polemiche: «A mezzanotte e quaranta il vicepresidente Salerno (Sel, maggioranza) chiede di sospendere il consiglio e rimandare a un'altra seduta gli altri punti. Opposizione e maggioranza sembrano d'accordo fino all'intervento dell'assessore De Ruvo che, imbeccando la capogruppo Pd Azzoni, dichiara di voler andare avanti e votare le linee guida per Gaia».

Vaghi spiega: «La delibera non era urgente, a meno che la giunta abbia fretta di deliberare la fusione tra Gaia e Gaia SUS e "far fuori" il presidente di Gaia SUS Robbiano, nominato dal centrodestra e confermato a malincuore. De Ruvo impone al consiglio di votare, e la maggioranza, cioè 13 soldatini di piombo del Pd, più due cespugli tra cui Faranda (che ancora non ci crede di essere entrato in consiglio col PSI al 2% e di fare il presidente del consiglio) tiene le orecchie basse. Compresa la consigliera Baccaro, già pronta ad andare a casa e che rientra sbuffando, e gli assessori Leone e Cesati, che rimbrottano pubblicamente De Ruvo».

Il leghista contestualizza polemizzando su De Ruvo: «De Ruvo lancia un segnale fin troppo chiaro ai suoi consiglieri dicendo a microfono aperto che "la maggioranza deve seguire quello che fa la Giunta". Non ancora soddisfatto di tale arroganza, De Ruvo accusa i consiglieri di aver prolungato la seduta con interventi inutili e troppo lunghi. Avete capito bene! Proprio De Ruvo!! Quello che dai banchi dell'opposizione lanciava sproloqui lunghi, insensati, fuori luogo e non troppo intelligenti a ogni seduta! Proprio lui, che era uno dei maestri dell'ostruzionismo in aula».

Vaghi incalza: «Un brutto spettacolo, una dimostrazione gratuita di arroganza di cui hanno fatto le spese anche inermi (e fin troppo inquadrati) consiglieri, dispensata da un assessore che spesso da l’impressione di non comprendere lui stesso di cosa stia parlando, al punto di non sembrare credibile neanche agli occhi dei suoi stessi colleghi di giunta».

Chiude uno dei leader del Carroccio locale: «Siamo sicuri che questo spettacolo ci verrà proposto ancora in questi 5 anni, con una giunta che si professa aperta al dialogo ma dispensa arroganza più di quanto faccia Renzi, e con 13 consiglieri Pd zittiti e inermi, che, come certi parlamentari PD a Roma, borbottano, ma alla fine chinano la testa. Vogliamo chiamarlo "vassallaggio"? Consentiteci il termine!».

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