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Pd replica a Bollate Insieme: «Urban Centre destinato a fallire»

Il Partito Democratico di Bollate replica alla lista civica Bollate Insieme sulla spinosa tematica dell'Urban Centre che sta facendo molto discutere in città: «Perché non dite nulla sul clamoroso strappo istituzionale?»

Il Pd tutto replica duramente alle parole della lista civica Bollate Insieme, relative alla querelle sull’Urban Centre. Di seguito vi riportiamo il comunicato nella sua versione integrale.

«Chiamati a difesa, i “fedelissimi” difensori della destra partono all’attacco. Peccato però che nel loro argomentare, confidando nella memoria corta della gente, cerchino faticosamente di gettare cortine fumogene al fine di confondere le acque e di mistificare la realtà dei fatti».

«L’oggetto della discussione è l’abbattimento della fontana e della piazza, per fare spazio a un Urban Centre le cui funzionalità non sono mai state chiaramente definite e, sebbene più volte richieste, solo alla fine, e in maniera alquanto approssimativa, sono stati forniti i costi di gestione, a nostro modo di vedere decisamente sottostimati. Questi sono gli argomenti in questione, non altro e tanto meno il passato».

«Ma non vogliamo sottrarci al dibattito e allora siamo a precisare quelle parti su cui vi sono inesattezze.

«In occasione del “contratto di quartiere” le linee sociali e produttive dovevano essere obbligatoriamente definite, se si volevano ottenere i finanziamenti regionali. Per questo la parte relativa a interventi di tipo artigianale erano previsti nelle aiuole verdi, ma ben lontane dalla piazza della Resistenza, e dove non era affatto contemplato alcun tipo di residenza popolare».

«Il commerciale era previsto nello stesso punto dove il centrodestra, dopo un lungo peregrinare, l’ha collocato. Ma anche questa successiva collocazione inizialmente era stata proposta, ancora una volta, proprio sopra la fontana della piazza. Accortisi dell’errore è stato spostata, ma nella disperata e inspiegabile volontà distruttrice hanno pensato bene di metterci l’Urban Centre».

«A dimostrazione di “quanto la coerenza sia ancora virtù”, il centrosinistra ha proposto un’altra localizzazione, o una convenzione con il cinema Splendor, oppure altre opere di pari importo nel rispetto del contratto stipulato».

«Non riusciamo a comprendere l’animosità vandalica contro un tranquillo luogo di svago e di quiete, tanto apprezzato dai cittadini e dai bambini. Proprio non piaceva e, a parte la discutibilità dei gusti, è stato inizialmente descritto come abbandonato, poi è diventato pericoloso, luogo di spaccio etc…, il tutto propedeutico alla sua distruzione».

«Infine l’ennesima insinuazione tende a far credere che anche noi saremmo intervenuti sulla piazza. Niente di più falso, in quanto risanare e ristrutturare con panchine e giochi per bambini è tutt’altra cosa che demolire e distruggere».

«Rispetto allo Splendor, a noi risultava che la parrocchia non fosse pregiudizialmente contraria a soluzioni che dovevano essere trovate e condivise. Il vantaggio sarebbe stato notevole per tutti. Soprattutto per la città».

«Vorremmo ancora ricordare che la gestione dell’Urban Centre rappresenterà un onere difficilmente sopportabile da parte della futura amministrazione, anche da coloro che volessero poi gestirlo in termini privatistici. Infatti, per compensare a loro volta i costi, non potrebbero che proporre prezzi e tariffe molte alte, sia verso le eventuali associazioni che verso gli utenti. Si consumerebbe, a scoppio ritardato, il fallimento di questo progetto».

«Riteniamo perciò che sia stata l’attuale amministrazione a cambiare più volte idee e progetti, senza arrivare a un nulla di fatto, e soprattutto di condiviso dalla cittadinanza».  

«Potremmo citare i grattacieli poi congelati, le discariche spostate a Ospiate, e via dicendo. Posto l’obiettivo della riduzione del traffico nelle zone centrali della città, è stata partorita una Ztl rifiutata dai commercianti, che danneggerà i Comuni limitrofi».

«Ma soprattutto con uno spazio commerciale molto più ampio di quello previsto dal centrosinistra, con vendita di prodotti non alimentari che avrà come logica conseguenza il richiamo di utenti anche da altre zone con conseguente incremento di traffico».

«Infine non ci sorprende il clamoroso silenzio da parte della lista civica sullo strappo istituzionale, esercitato dal sindaco nei riguardi del massimo organo democratico. Ci riferiamo al consiglio comunale che ha visto totalmente disatteso un suo preciso atto deliberativo quando ha chiesto, votato e approvato una mozione che impediva la demolizione della piazza».

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