rotate-mobile
Bollate Bollate / Via Madonna in Campagna

Indagine partecipata sulla ex Ceruti, ecco i risultati delle urne

Sono 548 le schede azzurre compilate relative al questionario, sono 252 invece le schede rosa con consigli e contributi. Preoccupano il numero eccessivo di case, la viabilità e gli spazi verdi

Sabato si è concluso il primo esperimento di indagine partecipata messo in atto dall'amministrazione comunale di Bollate. L'argomento, noto a tutti si spera, è il progetto di riqualificazione dell'ex area Ceruti.

Terminata la sperimentazione giunge subito l'ora dei bilanci. Sono 548 le schede azzurre compilate (su cartaceo e online) relative al questionario, sono 252 invece le schede rosa fatte pervenire all'amministrazione con consigli e contributi di vario tipo.

L'amministrazione comunale fa sapere che pochi sono state le schede “doppie” (che sono state scartate) e che su diverse schede sono stati riportati i ringraziamenti dei cittadini all'amministrazione per aver promosso una consultazione simile.

Il sindaco Lorusso ci tiene a sottolineare: «Ringraziamo tutti i cittadini che hanno contribuito a questa indagine che è senza dubbio una forma innovativa di partecipazione e che può essere uno strumento interessante da utilizzare anche in futuro. Quanto ai risultati, prenderemo in considerazione i suggerimenti espressi e valuteremo attentamente le priorità che sono state evidenziate con grande serietà e spirito di collaborazione dai nostri concittadini».

Tornando ai dati, ecco gli spunti più interessanti che trapelano dalla macchina comunale. L'86% dei partecipanti al sondaggio ritiene che la riqualificazione dell'area sia necessaria per la città; il 14% ritiene che la riqualificazione dell'area non sia necessaria e le motivazioni principali riguardano il numero eccessivo di case, la mancanza di verde e la preoccupazione per il traffico; il 45% degli intervistati ritiene che l'impatto dell'opera sulla città sia “abbastanza sostenibile” e “completamente sostenibile”, mentre il 38% pensa che l'impatto sia “poco sostenibile” e per il 17% l'impatto è “per niente sostenibile”.

Per rendere più sostenibile l'opera, la maggior parte dei cittadini suggerisce una riduzione delle cubature ed è disposta a rinunciare alla cittadella della sicurezza (il 20%), alle opere del sagrato della chiesa (il 18%) e, in misura inferiore, alla rotonda di via Kennedy (14%), alla bonifica di via Gobetti (il 13%) e alla realizzazione della nuova scuola media (il 13%).

Le opere pubbliche assolutamente necessarie risultano essere invece la manutenzione e l'asfaltatura delle strade e la realizzazione dei sovrappassi ferroviari di collegamento; il 78% degli intervistati attraverso l'indagine ha confermato di non essere disposto a lasciare ulteriori capacità edificatorie alla proprietà. Le maggiori preoccupazioni riguardano il numero eccessivo di case, la viabilità cittadina e la mancanza di ampi spazi verdi.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Indagine partecipata sulla ex Ceruti, ecco i risultati delle urne

MilanoToday è in caricamento