Di corsa da Torino a Expo, la sfida monstre dei «Maratuonati»
I corridori sono partiti all'ombra della Mole lo scorso 11 luglio: arriveranno nel tardo pomeriggio di sabato dopo aver percorso circa 220 chilometri
Di corsa, da Torino a Expo. Non è un’impresa impossibile, è la sfida di un gruppo di runner piemontesi, i «Maratuonati». Gli atleti sono partiti all’ombra della Mole lo scorso 11 luglio e arriveranno a Rho nel tardo pomeriggio di sabato, dopo aver messo un piede davanti all’altro per circa 220 chilometri, divisi in tappe da 25/30 chilometri.
Una corsa a impatto zero, un lungo serpentone composto da podisti e ciclisti: un Tvb «treno a bassa velocità», come lo chiamano loro. Funziona così: le biciclette sono solo di supporto ai corridori: servono a trasportare bagagli, acqua, sacchi a pelo e quanto necessario durante il viaggio. Quando un runner è stanco chiede il cambio a chi è in bici e così via. «È un convoglio umano aperto a tutti — spiegano in una nota —. Raccoglie i partecipanti lungo il tragitto e si può salire e scendere lungo il percorso in funzione delle proprie esigenze e possibilità, condividendo l’intero viaggio, una tratta o anche solo una tappa».
«Arrivare all'Expo sulle nostre gambe — continuano — per noi significa riappropriarsi del senso originario della manifestazione, che è quello della sostenibilità. L'Expo è il mondo, con tutte le sue diversità e complessità: noi vogliamo portarci le nostre, usando le nostre gambe, il nostro cuore e la nostra curiosità».
Non è la loro prima esperienza. Nell’estate del 2014 hanno attraversato tutta la Pianura Padana correndo da Torino a Venezia, percorrendo in 21 giorni i 650 chilometri che separano Torino da Venezia.