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Incendio Caris ad Arese: cento operai rischiano di rimanere senza posto di lavoro

Dopo l'incendio di venerdì gli impianti e la fabbrica sono stati posti sotto sequestro

Venerdì un incendio ha distrutto gran parte della fabbrica. Ora la gli impianti della Caris sono sotto sequestro, un centinaio di dipendenti sono in mezzo alla strada e temono per il loro futuro. 

L'incendio è divampato nella notte tra giovedì e venerdì 30 settembre. Un compattatore plastico — secondo quanto riferito dai vigili del fuoco — ha preso fuoco durante un turno di lavorazione e ha danneggiato parte del capannone e delle apparecchiature della ditta che si occupa di smaltimento rifiuti.

Nella giornata di lunedì si sono riuniti in assemblea insieme ai rappresentanti dello Slai Cobas e del Sindacato generale di base per decidere che iniziative intraprendere. Al termine dell'incontro è stata redatta una missiva indirizzata al sindaco di Lainate Alberto Landonio, a quello di Arese Michela Palestra e a Regione Lombardia.

«Proprio in queste settimane — chiosano le parti sociali in una nota su facebook — Regione Lombardia, la Città Metropolitana di Milano, i comuni di Arese, Garbagnate e Lainate e i proprietari dell'area hanno avviato le procedure per allargare il Mega Centro commerciale proprio a ridosso della Caris, e per cementificare il resto dell'area».

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