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Martedì, 23 Aprile 2024
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Ex deposito Eni di Pregnana Milanese, iniziate le demolizioni

L'area cambierà volto. Maestroni: «Sappiamo che ci sono stati contatti per la cessione. Speriamo che si possa insediare una struttura importante»

È iniziata la demolizione del deposito di idrocarburi Eni di Pregnana Milanese. Da alcuni giorni sull’area, circa 130mila metri quadrati, sono al lavoro diversi macchinari che a colpi di cesoia stanno «mangiando» le lamiere dei grandi serbatoi che fino a vent’anni fa contenevano migliaia di metri cubi di carburante.

Lo spazio si prepara a cambiare volto. Sul suo futuro, per il momento non c’è alcuna certezza. «Sul Pgt l’area è stata classificata come produttiva-servizi — ha spiegato durante una visita nel cantiere il sindaco di Pregnana Milanese, Sergio Maestroni —. Sappiamo che ci sono stati contatti tra l’Eni e altre aziende del territorio. Speriamo che le trattative vadano a buon fine e che si possa insediare una struttura importante». 

Le operazioni di demolizione termineranno sul finire del 2015. Per il momento sull’ex deposito stanno lavorando cinque operai della Longhi di Bergamo, azienda specializzata in demolizioni speciali e bonifiche ambientali. «Dopo questa prima fase — ha spiegato Roberto Valongo, ingegnere Eni — eseguiremo delle analisi per comprendere se l’area necessita  di ulteriori bonifiche».

Un pezzo di Pregnana che se ne va. Il complesso era stato costruito negli anni ’70. I serbatoi ospitavano prevalentemente carburanti per aeromobili. Una struttura all’avanguardia per il periodo, classificata come obiettivo sensibile durante la guerra del Golfo, e per questo militarmente sorvegliato durante il conflitto. Diede lavoro a circa 100 operai, che si alternavano su tre turni, fino al 1998, quando l’impianto fu dismesso.

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