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Melegnano si schiera contro i "furbetti" delle tasse

A Melegnano prende vita, in questi giorni, il consiglio anti-evasione. Nella serata di martedì 29 novembre l'assemblea ha approvato il regolamento del consiglio tributario

A Melegnano prende vita, in questi giorni, il consiglio anti-evasione. Nella serata di martedì 29 novembre l’assemblea ha approvato il regolamento del consiglio tributario, organismo reso obbligatorio dalla manovra economica dello scorso agosto. “Il consiglio tributario - ha chiarito l’assessore al bilancio Marco Lanzani - avrà il compito di promuovere forme di collaborazione con l’agenzia delle entrate, l’inps, la guardia di finanza e gli altri soggetti competenti per rendere effettiva la partecipazione del comune all’accertamento fiscale e contributivo”.

Praticamente a palazzo Broletto si costituisce una sorta di task-force con gli organismi impegnati nel settore. Questo organismo sarà composto da cinque componenti, che saranno eletti dallo stesso consiglio comunale, previo avviso pubblico per le candidature, e avranno la possibilità di incrociare i singoli dati per smascherare i mancati pagatori.

Dalle opposizioni non sono mancati i distinguo al provvedimento: “Avendo una funzione meramente consultiva, l’organismo nasce di fatto zoppo - ha attaccato il consigliere di Sel -. Auspichiamo quindi un sostanziale ampliamento delle sue funzioni. Ecco perché presento un emendamento per rafforzare le funzioni dell’organismo con compiti di esame delle stesse dichiarazioni dei redditi, come del resto prevede la legge ed avviene in molti comuni".

Concetti ribaditi dal vice capogruppo pd Alessandro Massasogni che ha incalzato: "Dopo quattro anni finalmente l’amministrazione interviene contro l’evasione fiscale, ma rinuncia a rendere efficace lo strumento - ha dichiarato Massasogni -. Così com’è, infatti, il consiglio avrà semplicemente una funzione indicativa e non potrà svolgere alcuna attività di indagine”.

Dall’altra parte la maggioranza ha bocciato l’emendamento del centrosinistra: "Il consiglio tributario, che pur essendo tecnico è di nomina politica, non può essere un organo di polizia - hanno ribattuto i leader del pdl e del gruppo misto -. Non può insomma sostituirsi agli organismi competenti, cui invece deve dare un valido contributo. Con l’approvazione del regolamento, insomma, diamo un chiaro segnale nella lotta all’evasione fiscale”.

 

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