I servizi di assistenza domiciliare e di aggregazione giovanile erogati dall’azienda speciale servizi (Asf) non saranno più sostenuti dal comune di San Giuliano, che fino ad oggi subentrava nella copertura dei costi, e verranno affidati a terzi. È cosi che il dibattito politico si è acceso su strategie e modalità d’azione.

Nei giorni scorsi la minoranza è ricorsa al prefetto non tanto per i contenuti quanto per il metodo con cui è stata intrapresa la nuova strategia assunta con delibera di giunta senza passaggio in consiglio.

Il Pd risponde all’attacco difendendo l’operato dell’esecutivo di Alessandro Lorenzano tramite una nota del coordinatore locale del partito Jacopo Saladini: “L’estensione di questo modello anche ad altri soggetti può consentire tra l’altro la rivisitazione e il miglioramento dell’assistenza domiciliare, quale quella erogata da Asf già a livelli di eccellenza, ma che vogliamo ulteriormente migliorare ed estendere in relazione a sopraggiunte necessità, perché questo significa tra l’altro favorire la permanenza dell’anziano nel proprio domicilio”.

“Il numero di persone servite è esiguo, solamente 38, circa quanti quelli serviti a Vizzolo basta questo esempio a far capire che bisogna potenziare ed efficientare anche in termini costo persona servita, questo servizio”.

La minoranza intanto fa fronte compatto nel chiedere l’annullamento della delibera che segnerebbe una svolta di carattere gestionale rispetto ad un servizio dal costo annuo intorno ai 300 mila euro, con otto operatrici in carico all’Asf.