Rom e sgomberi, la soluzione c'è e in provincia l'hanno attuata
Ritorno ai paesi di origine con una borsa lavoro o alloggio definitivo nelle aree dell'hinterland milanese. E' la ricetta per spezzare il circolo vizioso degli sgomberi rom: costosi e spesso inefficaci
Da qualche tempo, in via Galvani, stanno vivendo alcune famiglie di rom. «Dopo gli sgomberi di Milano ci siamo ritrovati circa 150 romeni sul territorio - ha dichiarato Adriano Alessandrini, sindaco si Segrate appena rieletto al secondo mandato con lista Pdl -. Noi abbiamo cercato di recuperare alcuni di questi facendoli vivere, per un periodo limitato, in questi capannoni di nostra proprietà. Tutti i rom sono foto segnalati. Per entrare e uscire dal campo hanno un bage. Le famiglie sono controllate dalla Polizia locale soprattutto nelle ore notturne dove vengono segnati chi entra e chi esce dal campo - ha spiegato il sindaco alla fine di marzo-. Alcune famiglie sono già state rimpatriate nel loro paese. È un progetto a termine che finirà a fine mese».
Gli imprenditori che lavorano nella zona industriale, però, non sono contenti della situazione e non sono d'accordo con questa decisione del comune. Anche se fino ad adesso non si è verificato nessun atto criminoso, i cittadini non si sentono più sicuri e hanno timore a girare nelle strade quartiere nelle ore tarde.
«Questi capannoni li ho costruiti io - ha commentato un imprenditore indignato -. Mi sono dovuto trasferire qui, di fronte al capannoni dove vivono i rom, perché alla scadenza del contratto l'affitto da pagare era aumentato a dismisura. Però non concordo con l'utilizzo che il Comune ne sta facendo in questo momento» ha concluso.
Il sindaco, interrogato sulla situazione a inizio aprile, ha commentato così: «Il progetto volge ormai a termine, come avevamo promesso. Sono rimasti solo quattro nuclei familiari che a brevissimo andranno via, presumibilmente in altri comuni con affitti meno cari del nostro, per trovare una collocazione definitiva».
Anche nel comune limitrofo, Pioltello, è partito un progetto rivolto alle famiglie rom presenti sul territorio. Il progetto, denominato "Scuola e legalità", è rivolto a otto famiglie rom, circa 40 persone in tutto. La prima famiglia è già partita verso Pzferi, città romena vicino a Kraiova. Nella città il capofamiglia avrà a disposizione una borsa lavoro. Attualmente, i rom, alloggiano provvisoriamente in roulotte nella zona di Cascina Bareggiate.
Proprio l'estate scorsa la cascina fu abbattuta e i 150 rom, che alloggiavano abusivamente al suo interno, furono sgomberati. Da allora è stato dato avvio al progetto finanziato all'integrazione sociale al rispetto della legalità e alla frequenza scolastica dei bambini. A seguire, altre due famiglie partiranno da Pioltello nelle prossime settimane con le stesse modalità, di cui una sempre per la Romania. Entro l'estate tutte e otto le famiglie avranno lasciato definitivamente Pioltello, completando così il progetto. «Il progetto - dichiara Saimon Gaiotto, assessore ai Servizi Sociali del Comune - è sostenuto dal Comune di Pioltello, dal Ministero dell'Interno (che lo finanzia) e dalla Casa della Carità.
Il progetto vuole mostrare che si può concretamente risolvere il problema della convivenza con i rom, ristabilendo la legalità, senza rinunciare all'integrazione e ai diritti, primo fra tutti quello all'istruzione. Nei mesi trascorsi dallo scorso agosto a oggi, prima di trovare la soluzione della borsa lavoro, questa famiglia di cinque persone e le altre sette famiglie sono state attentamente sorvegliate dalle forze dell'ordine e dai servizi sociali per garantire che rispettassero gli impegni presi.
Gli impegni includevano il mandare i figli a scuola e continuare a non attuare comportamenti illegali come l'accattonaggio, peculiarità che avevano sempre avuto prima dello sgombero. Questi sono stati i requisiti grazie ai quali hanno potuto accedere al progetto - ha spiegato l'assessore -. Ora per la prima famiglia c'è anche un lavoro, e quindi l'inserimento sociale è completato e può lasciare Pioltello. Lo stesso percorso sarà seguito dalle altre sette famiglie. In estate l'area della Bareggiate sarà completamente sgombra» ha concluso l'assessore.