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Sesto San Giovanni

Uomo in preda a un raptus distrugge auto e vetrine a Sesto. Di Stefano: «Non è una città sicura»

Il consigliere comunale di Forza Italia ha attaccato l'amministrazione comunale. Di tutt'altro avviso la prima cittadina: «Fatto imprevedibile»

È bufera a Sesto San Giovanni dopo le scene di violenza di domenica, quando un uomo armato di catena ha seminato il panico distruggendo vetrine e cristalli delle auto in sosta tra Piazza Primo Maggio, viale Casiraghi e via Marconi.

«Ci risiamo, mentre la giunta Chittò ci racconta che Sesto è una città sicura i delinquenti agiscono indisturbati — attacca in una nota il consigliere comunale forzista Roberto Di Stefano –. Nulla di sorprendente per chi non ha la vista oscurata dai paraocchi dell’ideologia, due quartieri che da tempo convivono con situazioni di criminalità e per i quali da anni chiedo che vengano installate telecamere per la videosorveglianza, sia istituito un presidio fisso delle forze dell’ordine o almeno aumentati i passaggi delle pattuglie, visto che è diventata una zona di bivacco notturno per extracomunitari e luogo d’appostamento preferito per malintenzionati d’ogni genere».

Secondo la prima cittadina Monica Chittò, invece, si è trattato di un caso imprevedibile. «Si è trattato di un atto grave ed imprevedibile, che sarebbe potuto capitare in qualsiasi momento e che è stato affrontato con decisione e competenza dagli agenti della Polizia di Stato». 

«Esprimo una profonda vicinanza e solidarietà – ha proseguito la sindaca — ai cittadini e ai commercianti che sono stati toccati da questo gesto di follia, sia che si siano trovati coinvolti per i danni subiti sia che abbiano assistito a una scena che non può non incutere paura in tutti noi».

Si cercano soluzioni. Nella serata di lunedì alcuni cittadini hanno organizzato un presidio in piazza Trento e Trieste (alle 20) per discutere dello stato di sicurezza della città.

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