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Vigentino Via Federico Chopin

Il "bullo" del Vigentino al Beccaria: vari episodi di violenza gratuita

Ha 17 anni ma sono ormai due anni che "terrorizza" coetanei, e non, del suo quartiere

Ogni tanto, dalle periferie milanesi, emergono storie di baby malviventi. Come "pulce", che s'era dato il soprannome di "piccolo Vallanzasca" e faceva il capobanda di coetanei a Quarto Oggiaro, ma ha dato notizia di sé anche da quando, a 14 anni, è diventato punibile ed è stato mandato al carcere minorile Beccaria. Hanno dovuto trasferirlo per un po' in un penitenziario del sud, perché stava diventando una specie di "idolo" tra gli altri baby carcerati.

E non è nuovo, al Beccaria, nemmeno il 17enne D.F., che vive nel quartiere Vigentino. I suoi gesti sono simili, per motivazioni, a quelli del classico "bullo", ma ben diverso e più violento il risultato dei suoi comportamenti. Non gli basta, per esempio, apostrofare con «ciccione di m...» un ragazzo incontrato per caso: gli tira anche un pugno in faccia. Non gli basta puntare il coltello alla fermata del bus per rapinare un 25enne: glielo passa anche vicino, vicinissimo al polso, cosa che avrebbe potuto portare ad un omicidio. 

La prima traccia di un precedente risale a marzo 2015. La vittima un ventenne, un passante. Probabilmente scelto a caso. D.F. gli ha sfregiato il volto con un taglierino. Ma chi - come il Corriere - ha letto il suo fascicolo al commissariato Romana, snocciola anche altri casi di violenza gratuita. Come l'irruzione in una scuola per colpire (con un piede di porco) un 17enne. O l'incendio appiccato nell'androne di un palazzo (episodio, questo, del 21 giugno 2016) dove vive un altro giovanissimo che D.F. prendeva "di mira" da un po'. 

La giustizia minorile mette al primo posto il recupero del giovane. L'età fa sempre sperare in un ravvedimento, la biografia criminosa - che dal bullismo è già sfociata, come si è visto, in violenza pura - fa temere di no. I servizi sociali ovviamente sono al lavoro anche su questo caso. Come da "copione", una solida famiglia alle spalle pare non esserci. Il padre è a sua volta pregiudicato e ora non si occupa più dei familiari. La madre evidentemente da sola non ce la fa. Lui si è ormai abituato ad aver a che fare con la giustizia. Ora è in carcere.

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